Intervista a Paolo Dossena, ex editore, direttore ma sopratutto memoria storica del mondo delle granfondo

Come sta il settore delle granfondo?
Sono 25 anni che pedalo e/o seguo per professione le granfondo in Italia e ho visto tanti cambiamenti ma sempre in meglio.

Tutti contenti dunque?
Non tutti, il mondo pro italiano è sempre stato infastidito da budget che venivano veicolati nel settore delle GF, penalizzandoli. Così in passato hanno anche provato a boicottarle con il sostegno esterno di qualche componente interessata, ma è un format troppo perfetto per essere disturbato.

In che senso?
Puoi pedalare dai 100-200 km su strade chiuse o limitate al traffico, in territori selezionati proprio perché sono belli, assistiti e spesso viziati da CO mediamente preparati, il tutto a costi in Italia ancora accessibili, come fai a proporre qualcosa di meglio?

Costi accessibili?
Mediamente le manifestazioni costano nella 1a fase entry level 35,00eu, anche le più frequentate. Escono da questa griglia Maratona dies Dolomites, Roma, Nove Colli e Cervia, quest'ultime trovandosi in Romagna, da sempre regione del miglior rapporto qualità/prezzo forse stride un po', ma sono strategie dei CO. Il tempo dirà se è stato un errore.

Qualcuno diceva sono troppe?
Per sviluppare serve prima capillarizzare poi nel tempo rimangono le migliori, mi sembra che oggi sia così.

Ci sarà una cosa che non le piace…
Trovo ingiusto che chi organizza controllando 150-200km di percorso che significa responsabilità, costi volontari per presidio incroci, assistenza meccanica, sanitaria, ristori, ecc ecc, si chiami come chi organizza una pedalata libera con salite cronometrate, sarebbe come dire che il Rosso di Montalcino è la stessa cosa del Brunello di Montalcino: sono entrambe della stessa terra nei dintorni di Montalcino, della stessa vendemmia, ma provateli e vi accorgerete della differenza. Rosso è rosso, Brunello è Brunello. Nelle gran fondo sono tutti Brunello.

Quindi meglio la versione tradizionale?
Non ho detto questo, dipende da ciclista a ciclista, sicuramente organizzare nel primo modo è molto più oneroso e impegnativo che nel secondo. Come vino certamente meglio il Brunello del Rosso anche se il Fabius con base le stesse uve, si avvicina molto e costa un terzo.

Cosa vorrebbe dire?
Che a parte la Maratona dies Dolomites, esiste sempre una GF migliore, basta avere la curiosità di cercarla.

Dei circuiti cosa pensa?
Ottima occasione per risparmiare, motivare e sopratutto facilitare il grande lavoro dei responsabili dei gruppi ciclistici che con una iscrizione cumulativa coprono 5-6 gare. Poi come per le gran fondo c'è circuito e circuito, servizi e servizi, premi e premi e non dimentichiamo tradizioni che contano nel percepito dei ciclisti, al contrario il Prestigio o il Regioni non esisterebbero più da tempo.

Un suo pensiero per concludere…
Buone cene/pranzi a tutti i gruppi ciclistici, visto che siamo in periodo, e ricordatevi che per divertirsi in bicicletta non serve andare forte, ma se vai più forte non è una colpa ma un merito... se sei pulito!