Dimmi che bici e ti dirò chi sei

di Stefano Conca

Si dice che ad un occhio attento, le scarpe di una persona rivelino molto sulla sua personalità, il carattere e lo stato sociale. Allo stesso modo penso che anche la bici parli di noi, e dopo pochi anni di attività ho già la presunzione di riuscire a catalogare un collega osservando alcuni dettagli dell'abbigliamento e della sua bici. Cosí é ragionevole pensare che esista una mappatura ciclista/bicicletta in cui ogni componente venga percepito come la trasposizione del suo corpo e indirettamente della sua mente.

Il telaio è la parte centrale della bici. Viene considerato come gli organi vitali, il ventre, la "pancia" e per questo motivo deve essere difeso a tutti i costi. Non è raro vedere ciclisti che si sacrificano durante una caduta per proteggerlo. Su questa parte si tende a spendere molto, forse troppo. Un telaio dalle geometrie classiche, trasferisce la ricerca del comfort ma soprattutto della passione per le origini. Uno "slope" dalla forma aggressiva, ci parla dell'ego, del bisogno di affermazione, della ricerca di superare dei limiti a tutti i costi. Il brand comunica lo status, il no brand esprime grande sicurezza in se stessi.

Le ruote sono appendici, periferiche. Non fanno parte del corpo, sono a contatto col suolo e rotolano sulla strada. Sebbene giochino un ruolo chiave per peso e scorrevolezza, troppo spesso vengono sfruttate per apparire. La pista frenante in alluminio garantisce una frenata migliore soprattutto sul bagnato e un profilo medio-basso è più adatto a tutte le condizioni stradali e metereologiche. Ma una "lama" da 80 full carbon, è il tacco 12 sulla sabbia, è l'ombelico scoperto in un giorno d'inverno. E' il prezzo da pagare per apparire.

La guarnitura e il movimento centrale sono il cuore. Il muscolo cardiaco che batte e scandisce il ritmo del tempo. Il motore della macchina. Devono sostenere e trasferire la forza. La resistenza è tutto. Il cicloamatore razionale spende il giusto e non cerca la leggerezza a qualunque costo.

Il manubrio con i comandi e il gruppo sono il cervello. La materia grigia e le sinapsi dove scorre l'informazione. La guida e il controllo sono percepiti in questi luoghi. Non importa quanto siano leggeri o resistenti, l'essenziale è la precisione! Un cervello forte sfrutta tutta la capacità di calcolo di ogni singolo componente, una mente debole o pigra preferisce affidarsi al brand e alla tecnologia.

Forse questa mappatura non sarà una verità assoluta, forse la realtà è davvero più semplice. Ma la bici racconta, dice chi siamo o chi avremmo voluto essere e basterebbe solo imparare ad......."ascoltarla" per conoscerci meglio.