Anno 4 - 21 settembre
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Davide e Golia
 
Non so se avete presente lo spiegamento di mezzi e uomini delle due squadre principali accreditate alla maglia Gialla del Tour 2020 alla partenza da Nizza.

In una particolare stagione come quella post Covid-19 alla INEOS poteva anche capitare un “capitombolo” dopo tanti anni, anche se la scelta di un unico capitano (che si sa, se non è al 100% naufraga con tutta la squadra), forse è stata un po’ azzardata! Al contrario alla Jumbo-Visma hanno fatto tutto perfettamente ma poi a volte c’è il fattore “fuoriclasse”. 

Lo sloveno “sbagliato”, in sella al suo puledro creato dalla scuderia del cav. Ernesto, ha sorpreso la corazzata giallo nera. Nonostante due o tre di loro avessero dominato la prima settimana del Tour, nonostante la loro sicurezza e la certezza nella seconda metà fosse indice della forza maggiore, specie una volta sparito il “nemico” nero, forse sono stati traditi dall’eccesso di sicurezza nel momento che hanno portato l’inerme ragazzetto di 22 anni in carrozza (a proposito auguri, li compie proprio oggi 21 settembre), aggrappato alla ruota di Roglic fino alla cronometro finale. 

Tour spietato, Tour monotono, sorpresa finale degna di un poema epico. Golia, con un gesto inaspettato, lancia la sua pietra e lascia di sale (vedere le facce dei compagni di Roglic al traguardo) addetti ai lavori e colleghi. Golia si accascia, rotea gli occhi e suda copiosamente sotto l’elmo alzato dal proiettile, si dimena su suo destriero, si acquatta sulla sella e sprofonda con la testa tra le braccia? No, un bravo comunque a Roglic, che ha fatto tutto quello che ci si potesse aspettare da un campione come lui, ma Pogacar è un vero fuoriclasse e lo ha dimostrato anche nelle due occasioni in montagna, dove ha preceduto il connazionale vincendo entrambe le tappe, crono finale a parte.

Errore strategico? Visione miope?

Vogliamo invece credere che il coraggio di “Davide", che non si è accontentato della piazza di onore ma ci ha provato, ha mandato gambe all’aria “Golia", dando finalmente una soddisfazione al “grande" Saronni che, dopo qualche scelta sfortunata (leggi Aru), si è trovato il più grande talento degli ultimi 20 anni. Grande soddisfazione anche per Ernesto Colnago, che a 90 anni raccoglie quel Tour de France che tanto ha inseguito per buona parte della sua vita, ribadendo la superiorità delle bici italiane negli ultimi 10 anni, (leggi Pinarello fino al 2019), rafforzate dal posto d'onore della Bianchi! 

La storia della famiglia Colnago assomiglia molto a quella dell’Inter del 2010, dove la famiglia Moratti 45 anni dopo l’ultimo successo, vinceva sorprendente ma meritatamente la Champion!  

Il Made in Italy docet al Tour de France, e sappiamo come questi successi facciano bene alla nostra bike economy che non significa solo turismo in bicicletta ma esportazione di prodotto finito! 

Sui mondiali di Imola di domenica prossima, ieri siamo andati a pedalare sul circuito. Da paura! Solo chi non va in bici può non capire! Un giro da 25 chilometri totalizza quasi 700 metri di dislivello, la prima salita a gradini con il primo scalino robusto, la seconda salita una vera pugnalata, quasi tutto il dislivello in un chilometro e mezzo: una rampa da garage ciclisticamente parlando! Ma non è finita, la discesa se si può è ancora e sarà ancora più selettiva a nostro parere, stretta, ripida, con saliscendi che con gambe vuote diventano aghi che si piantano nelle gambe. 

Chi ha disegnato il circuito lo sapeva, arriveranno in pochi, se piove sarà una tragedia anche peggiore; una sola certezza, qui vincerà un vero Campione con la C maiuscola o forse con la A o con la V. 

Cambiamo settore e parliamo dei bellissimi campionati italiani XCO MTB al Ciocco. Sede pazzesca, tutta privata e dove si è fatta la storia di questo sport. Vero che senza Mondiali e Olimpiadi diversi campioni hanno fatto delle scelte più disimpegnate, ma i titoli élite di Luca Braidot e della eterna Lechner, significano che hanno vinto due campioni delle ruote grasse che magari il prossimo anno potrebbero raccogliere a Tokio quella medaglia che inseguono da tutta la carriera, specie se trovassero la giornata “speciale”.
 
Arrivederci alla prossima settimana con la programmazione di un diCiclodiNews completo.
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