24 gare. Una stagione, quella delle Granfondo di Mtb, spazzata via dalla pandemia, che ha lasciato solo esigui spazi a fine estate. Eppure in quelle pochissime settimane disponibili è stato un ribollire di attività, soprattutto nel Centro-Sud con novità importanti come la crescita esponenziale d’importanza della Capoliveri Legend Cup, che in pochissimo tempo si è ritrovata a coincidere quest’anno con il Campionato Italiano, inizialmente attribuito alla Marathon dei Colli Albani (poi disputata solo nella versione ridotta) e soprattutto con i Mondiali del 2021. Un grande premio per gli organizzatori che hanno riportato le ruote grasse all’Elba, dove la Mtb italiana ha le sue radici.
I numeri di partecipazione, rispetto al passato, sono fortemente ridotti, ma ciò è dovuto alle conseguenze della pandemia che ha lasciato in tanti notevoli timori, per nulla fugati dagli sforzi notevoli di ogni organizzazione per ottemperare alle disposizioni sanitarie. La maggior parte dei biker ha preferito dedicarsi alle escursioni e rinviare il ritorno all’agonismo al prossimo anno, nella speranza che la situazione generale migliori. Questo ha comportato anche minori introiti da parte degli organizzatori, il che rende ancor più meritevole il loro sforzo per tenere comunque viva la propria prestigiosa manifestazione.
Dal punto di vista dei protagonisti, i nomi non sono cambiati rispetto al passato. Il russo Aleksey Medvedev ha chiuso con 3 vittorie, due delle quali in Veneto mentre il colombiano Leonardo Paez ha preparato in Italia la sua riconferma sul trono mondiale, poi sancita con una prova autoritaria in Turchia. Gli azzurri si sono sempre ben difesi, soprattutto la coppia della Soudal Lee Cougan formata da Mensi e Longo mentre in campo femminile il dominio di Elena Gaddoni non può nascondere una profonda crisi del settore, acuita dall’amarezza che circonda la squalifica per 4 anni della padrona delle Marathon italiane degli ultimi anni, Mara Fumagalli. E’ necessario più che mai ripartire, con un nuovo spirito, improntato all’ottimismo e soprattutto alla correttezza.
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