Il cicloamatore "social"

di Stefano Conca

Il "social" non è più soltanto un gioco elettronico o un tipo di realtà virtuale, ma è il luogo di tutto e di tutti. È un portale che ci fa entrare nel "mondo delle connessioni". Quelli che dicevano - aspettiamo che passi anche questa - dovranno rassegnarsi. Non passerà, non è un trend, non è il singolo dell'estate. Il social si potenzierà, si allargherà aspirando ogni cosa. Abbatterà i confini tra reale e virtuale. Che ci piaccia o meno, le persone pensano social, mangiano social, giocano social, lavorano social, fanno sport social. Insomma: il mondo è social. Alcune piattaforme recentemente hanno fatto la loro comparsa anche nel mondo del ciclismo amatoriale, ma una su tutte si è imposta come "quella" di riferimento. In perfetto stile "social" è un enorme community che raccoglie ciclisti di ogni tipologia e provenienza. Il funzionamento è sempre lo stesso, ed oltre alla possibilità di gestire un proprio profilo in cui "postare" tutte le performance corredate di informazioni su: percorso, distanza, dislivello ascesa, velocità media, e cosi via, esiste la funzione "segmento" che è la vera "killer application" . Si tratta di un tratto di strada/percorso definito dal'utente su cui misurarsi con gli altri. Una volta sincronizzata l'applicazione, il ciclocomputer o lo smartphone rileverà la presenza di un "segmento", lo segnalerà e farà partite il "countdown". Ecco che allora una semplice sgambata in solitaria si trasforma in una lotta contro il tempo. Il ciclo amatore "social", sa bene quali e quanti siano i segmenti nella propria zona ed organizza l'uscita in funzione di questi. Così se il segmento è orientato nella giusta direzione del vento e la condizione fisica è buona, scatta la sfida!

- Preludio. Il cicloamatore in questa fase dell'uscita che precede il "segmento", si comporta come un villeggiante, pedala tranquillo per non sprecare energie, non si cura ne di chi lo sorpassa, ne del mondo che lo circonda.
- L'avvicinamento. Mancano poche centinaia di metri al via, la frequenza di pedalata aumenta, si passa alla corona grande e si comincia a buttare giù qualche dente.
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10-9-8-7.....il conto alla rovescia è iniziato, adrenalina a mille. Qualche spinta in piedi sui pedali per frustare la bici, e poi giù sul manubrio basso in posizione da combattimento.
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Il segmento. I ciclocomputer più evoluti mostrano in tempo reale il percorso, la distanza rimanente, e soprattutto la posizione rispetto al primo classificato o peggio, al collega antagonista membro della community. Qui si da tutto, e talvolta anche di più. È una crono individuale, testa bassa e a tutta. Un occhio al cronometro per capire per quanto si deve soffrire ancora. Le previsioni erano sbagliate e il vento è sempre contro. Finché ne hai, bisogna menare. Pochi metri alla fine, e poi stop!
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Il recupero. Su tutti i denti, giù la corona. L'aria è finita, le gambe pure. Si passa al manubrio alto cercando di riprendere fiato. Non sei primo, ma piazzato a ben 40 centesimi davanti al tuo nemico numero 1, e questo basta!!
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Verso casa. Sei di nuovo a passeggio, non importa cosa pensino gli altri del tuo modo di pedalare, perché tu stai già assaporando il gusto della vittoria. Fai il conto dei like (o kudos) che riceverai, dei commenti al tuo post e ti ripassi nella mente l'impresa.

I segmenti crescono a dismisura; i più celebri sono frequentati da migliaia di ciclisti e vengono considerati degli "standard". Altri sono semplici "'strappi" in salita di poche centinaia di metri, altri ancora lunghi "piattoni" di diversi chilometri. Purtroppo qualche "furbo" cerca delle scorciatoie anche qui, facendo dietromotore, o addirittura percorrendo il segmento su un auto o una moto. Ma il ciclismo è social, per cui se vedete un cicloamatore alzare le braccia ed esultare da solo su una provinciale di periferia, forse non è pazzo, ma ha appena fatto segnare il suo record personale su quel segmento.