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L'AUTOGOL DELLA MEZZA DI TRIESTE
di Gabriele Gentili
Questa settimana il podismo ha infiammato il dibattito politico italiano: l’annuncio dato da Fabio Carini (sotto nella foto), organizzatore della prestigiosa Mezza Maratona di Trieste, di non volere al via gli atleti africani ha scatenato un ampio dibattito su tutti i media, coinvolgendo in prima persona le varie forze politiche al governo e all’opposizione sul tema della scelta, tacciata da quest’ultima di razzismo. Una polemica montante che in poche ore è divampata, fino a spingere saggiamente Carini a tornare sulla sua decisione, non prima che la Fidal istituisse un’inchiesta sull’operato della società organizzatrice.

Perché Carini aveva operato tale scelta? La motivazione andava ben oltre e lontano da motivazioni razziste, era destata dalla volontà di portare alla ribalta il mercimonio che da tanti anni è operato nel mondo del podismo di vertice dai manager, molti dei quali utilizzano tanti corridori africani presenti in Italia come bestie da soma, facendoli correre ogni fine settimana, collezionando ingaggi e premi in denaro dei quali alla fine gli atleti vedono solo una parte. Chi lavora nell’ambiente non può non notare ogni anno atleti che gareggiano e vincono gare ogni domenica, una mezza dopo l’altra, vedendo poi che le prestazioni vanno peggiorando fino a che i corridori spariscono dai radar, consumati oltremisura. Tanto ne arrivano subito altri, che seguono la stessa parabola.

Se la motivazione aveva un suo perché, Carini ha sbagliato clamorosamente modi e soprattutto tempi. Un annuncio come il suo non poteva non destare un pandemonio in un momento storico nel quale il tema dell’immigrazione, della presenza dello straniero, del “diverso” è vista sempre più come una minaccia. Anche se alla base del suo discorso non c’era alcuno spirito razzista, il messaggio è passato per tale e non poteva essere altrimenti, il tema andava posto in altra maniera. D’altronde sono tante le manifestazioni che hanno deciso di mettere una pietra tombale sugli ingaggi a chicchessia, stranieri o italiani che fossero, risolvendo la questione, magari potenziando il montepremi, differenziandolo fra stranieri e italiani (una scelta discutibile, ma questo è un altro problema). “Bene o male, l’importante è che se ne parli”: nel caso della Mezza Maratona di Trieste, però, è stata una pubblicità della quale era meglio fare a meno…
Credito foto: Organizzatori
Credito foto homepage: Organizzatori
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