Come antipasto alla giornata dei big, il GP d’Inverno di Verona ha “servito” le prove dedicate ai Master, in una giornata di pieno sole piuttosto raro considerando le condizioni climatiche del resto d’Italia. Un clima che ha favorito una numerosa partecipazione e a questo proposito la classica invernale si conferma molto amata dai biker di ogni parte d’Italia tanto che anche dalle Isole sono arrivati per contendersi il primo titolo della stagione.
Al Parco delle Colombare, a due passi dal centro della città di Romeo e Giulietta, sono stati oltre 300 gli atleti in gara e le sorprese non sono mancate. Undici le categorie divise in tre partenze, la prima delle quali riservata alle categorie maschili più grandi e alle prove femminili. Sui 4 giri del tracciato il migliore è stato Nereo Canale (Scavezzon) autore di una prova tutta in progressione, mentre fra le donne a spuntarla è stata Selene Colombi (Lissone Mtb) prima fra le EWS a stabilire il miglior tempo assoluto. Da notare come fra gli M7+ il titolo sia andato a Renzo Valentini (Team Bsr) che si è tenuto alle spalle il campione del mondo di categoria, Francesco Ferrari (Lugagnano Off Road).
Seconda gara riservata alle categorie maschili “di mezzo” dove si è assistito all’ennesimo capitolo della rivalità fra Mirco Balducci (Gs Tondi Sport) e Massimo Folcarelli (Race Mountain Folcarelli) che spesso ha avuto anche palcoscenici internazionali. A Verona solo 2” hanno diviso i due atleti del Centro Italia, insidiati da vicino anche da Emiliano Dominici (Gs Ciclotech) reduce dalla vittoria alla Mediofondo di San Valentino. Nella terza e ultima prova, trionfo fra gli Elite Master per Carmelo Di Pasquale (Bikestore) arrivato dalla lontana Ragusa per prevalere con un forcing notevole nel finale su Lorenzo Guidi (Spacebikes). Il miglior tempo sui 5 giri previsti è però stato appannaggio di Riccardo Panizza (Comobike), vincitore con 1’08” su Ivan Zulian (Spacebikes). Per una rivincita dal sapore tricolore bisognerà ora attendere l’estate e la rassegna assoluta di Pila (AO) ma intanto ci sono gli Internazionali d’Italia con le loro giornate dedicate ai Master a tenere vivo un calendario che, per gli amatori del cross country, è invero un po’ troppo povero…
