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EDITORIALE
di Giorgio Fronduti
Buon anno,
Tu che vedi tutto e tutto sovrintendi nel mondo delle due ruote silenziose, accetta questa umile richiesta a nome di tutti i ciclofondisti, i cicloamatori, i ciloturusti e i ciclisti urbani. Non si tratta di una supplica per ottenere cose materiali che a quelle ci pensa la carta di credito. Telai da meno di un chilogrammo, ruote a scorrimento permanente su cuscinetti di nuvola, selle ricoperte con l’epidermide dei glutei degli angeli, scarpe leggere come le ali della fata turchina. Sono tutti miracoli tecnologici ottenibili con la nostra Visa o Mastercard o, ancora meglio, di qualcun altro. No, noi desideriamo cose per le quali ci vuole un potere speciale e soprannaturale che solo Tu sei in grado di esercitare per permetterci di praticare quel movimento tondo lento e pesante o agile e frenetico che ci fa stare bene e in pace con tutto il mondo sprigionando endorfine come le ciminiere di un’acciaieria con i fumi tossici.
Per prima cosa fa che nel 2018 la nostra compagna di vita, la nostra metà, la progenitrice dei nostri figli, alla quale per altro, mai nascondemmo la nostra passione per il ciclismo, non ci ricatti tutte le volte che rivolgendoci a lei: “Tesoro, esco due orette, al massimo tre, a fare un giro in bici!” ci risponda a mitraglietta: “Ma caro vai, vai pure e chi te lo proibisce?” Che lo sappiamo cosa si nasconde dietro questa locuzione. Intanto caro non sta per amato, adorato, diletto, ma è semplicemente l’abbreviazione di carogna e poi devi purgare week-end interi a spingere carrelli di tutti i centri commerciali della regione; visite quotidiane alla mamma (la sua, per noi la pseudo-suocera); giri per tutta la città e per tutta la settimana per portare la figliolanza in palestra, danza, nuoto, ippica, catechismo, buddismo e ateismo.
Poi per seconda cosa, fai che il tempo nel 2018 non sia contraddittorio. Non ti chiediamo che non piova mai, che non ci sia mai vento, che non faccia mai freddo, ma almeno che del meteo ci siano dei pronostici coerenti e affidabili. Se dice che c’è il sole che sole sia; se deve piovere che piova; se deve tirare vento che tramontana sia. Previsioni meteo e non frottole del tempo. Abbiamo già poche ore per noi, se poi lo sprechiamo con false partenze, guai! E soprattutto… se tutta la settimana c’è stato il sole, non fare che sabato e domenica per uscire di casa ci abbisogni l’arca di Noè.
Terza e Ultima implorazione per il 2018: la più importante! Così come mi devi far rincontrare l’automobilista siciliano incazzoso, quello che dal finestrino mi urlò: “Sul marciapiede devi andare!” che devo rispondergli: “Sì, bravo così incontro anche tua sorella!”, tienici lontano quello che già parte alla mattina con un quarto d’ora di ritardo e ancora prima di avviare il motore ha già suonato il clacson, quello che ti fa il pelo al polpaccio, quello che ti sorpassa e poi gira a destra senza mettere la freccia, quello che apre la portiera senza guardare dietro, quello che esce alla cieca dal parcheggio in retromarcia che intanto se arriva qualcuno suona e tu non hai neanche il piffero.
Insomma non mi sembra che il nostro “movimento” chieda molto per questo 2018, a parte la salute per tutti. Buon anno
PS della Bike Card parleremo la prossima settimana
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