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GARDA LAKE MTB, UN ESORDIO CELESTE
di Gabriele Gentili
Diciamolo subito, la Garda Lake Mtb Race ha centrato il suo obiettivo, reintroducendo nel calendario italiano una prova a tappe in grado di attirare i grandi nomi del fuoristrada internazionale. Era dai tempi dell’Italian Cup (eravamo ancora nel secolo scorso…) che non si vedeva un appuntamento a tappe di così alto livello: le differenze con la sua progenitrice sono ampie perché il tempo è passato e le corse a tappe di mountain bike sono molto cambiate. La prova di Manerba sul Garda ricalca molto quelle che infarciscono il calendario spagnolo e che sono diventate un forte richiamo anche per i principali team italiani: tre giorni di gara con tre prove molto diverse fra loro, a premiare il corridore più completo ma anche a fornire a tutti un passo avanti nella preparazione in vista dei grandi appuntamenti stagionali.

La prima giornata era stata dedicata allo Short Track, nuova prova sulla quale l’Uci intende investire: 30 minuti più un giro, un approccio soft reso però più aspro dal caldo del clima in riva al lago benacense. Chi ha dimostrato subito di essere a suo agio è stato Andrea Tiberi, che ha approfittato della salita dov’era posizionato il rifornimento per partire a tutta e anticipare lo sprint. Dietro il portacolori della Focus Selle Italia è arrivata in forze la Bianchi Countervail, con Nadir Colledani e il francese Stephane Tempier (nella foto della homepage) e più discosto Marco Aurelio Fontana. Netta vittoria fra le donne per la svizzera Linda Indergand (Focus), mentre alle sue spalle Chiara Teocchi (Bianchi Countervail) precedeva allo sprint Serena Calvetti (Ktm Protek Dama).

Al sabato era il momento della prova olimpica, pasto abituale della maggior parte degli iscritti e qui Tempier ipotecava la conquista del bersaglio grosso dando un forte distacco al compagno di colori Fontana e a Tiberi, staccati nel corso del quinto giro e giunti con 1’17” di ritardo, frutto di un lavoro ai fianchi del team nei confronti del vincitore del giorno precedente che aveva visto attivo anche Colledani, poi quinto e preceduto da un ritrovato Gerhard Kerschbaumer (Torpado Gabogas) apparso in progresso di condizione rispetto al mesto esordio in Coppa del Mondo in Sud Africa. Partita già chiusa fra le donne con la Indergand che confermava di essere una spanna sopra tutte.

Nella Granfondo finale, su 50 km da percorrere per 1.000 metri di dislivello, si registrava una sorpresa sul gradino più alto del podio, il finlandese della Focus Sasu Halme (sotto nella foto) che ha rinverdito i fasti del suo connazionale Jukka Vastaranta aggiudicandosi la gara in un finale concitato, con una volata a 4 nella quale ha preceduto Tiberi, Colledani e Kerschbaumer, con Tempier che ha fatto tesoro dei risultati dei giorni precedenti e soprattutto della vittoria del sabato per aggiudicarsi la classifica finale della corsa a tappe con 1’10” su Tiberi e 1’41” su Fontana (Bianchi Countervail). In campo femminile la svizzera della Focus Linda Indergand non ha avuto avversarie: nella GF ha chiuso in 2h17’20” con 1’24” su Giorgia Marchet (Team Rudy Project) e 2’45” su Serena Calvetti (Ktm Protek Dama) e nella classifica generale il podio è identico, con distacchi rispettivamente di 4’43” e 7’34”.
La manifestazione aveva anche uno spazio amatoriale che ha portato il numero dei partecipanti a sfondare quota 200 nella Granfondo. Il computo finale della tre giorni vede vincitori di categoria Alessandro Saccu (Ucla 1991 Pacan Bagutti) fra i Super Master, Simone Arici (FM Bike Factory) fra i Grand Master, Andrea Bravin (Caprivesi) fra i Master e Letizia Grottoli (Team Todesco) fra le Master Women. Ora c’è tempo per ragionare e limare qualcosa per un evento che deve avere spazio nel calendario italiano e non solo.
Credito foto: http://www.gardalakemtbxcs.com/
Credito foto homepage: vitesseonline.it
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