Roglic potrebbe essere un più che valido outsider per il prossimo Giro d’Italia, se la sua squadra deciderà d’investire su di lui: finora la punta del team è l’anziano olandese Robert Gesink, che ha ampiamente dimostrato di non essere competitivo ma che potrebbe essere una splendida spalla per guidarlo nelle fasi più complicate della corsa. La coppia potrebbe anche costituire un fattore importante nello sviluppo della corsa rosa.
Chi è piaciuta molto, nella condotta della corsa, è stata la Movistar, con lo spagnolo Mikel Landa Meana e il ritrovato colombiano Nairo Quintana che sembrano aver trovato un ottimo amalgama. L’iberico è ancora più brillante e nel team di casa ha ritrovato quelle sensazioni che la convivenza forzata con Froome al Team Sky avevano offuscato. L’orientamento della squadra pare improntato verso una presenza abbinata al Tour, con Landa che vuole prendersi quel podio sfuggito lo scorso anno per un solo secondo, ma le sue condizioni ne farebbero uno dei favoriti per il Giro, se cambiassero gli orientamenti. Molto convincente anche Jon Izagirre Insausti, terzo nella corsa di casa, per il quale la Bahrain Merida ha corso con tutti i suoi effettivi compreso Vincenzo Nibali, che ha accumulato km fino al suo prematuro ritiro per una foruncolosi che non mette a rischio la sua preparazione per la Liegi-Bastogne-Liegi. Per Izagirre vale lo stesso discorso fatto per Landa: con lo Squalo al Tour, la corsa rosa potrebbe essere il suo trampolino di lancio, oltretutto avendo come spalla un altro sloveno rampante come Matej Mohoric.
Per il resto il Giro dei Paesi Baschi ha avuto un grande protagonista in Julian Alaphilippe, il francese che fino a due tappe dalla fine ha lottato ad armi pari con Roglic, oltretutto battendolo di netto nelle prime due frazioni, ma nel finale è andato alla deriva perdendo oltre 20 minuti e questa sua mancanza di tenuta inizia a essere una costante in un corridore che ha tutto per essere tra i più grandi del ciclismo attuale.