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NIBALI, UN BUON INIZIO
di CicloZeman
E’ vero che il Tour è solamente agli inizi, ma qualcosa le prime tappe l’hanno già detta, anche più di quanto si potesse preventivare in un inizio contraddistinto nei pronostici unicamente dalla cronosquadre di Cholet. Era forse lo scoglio più temuto da Vincenzo Nibali, che invece ne è uscito indenne, in una situazione di classifica migliore di ogni aspettativa. Molto ha influito l’andamento della prima tappa, con la foratura costata oltre un minuto a Quintana (Movistar) e la caduta, l’ennesima a inizio di un grande Giro, occorsa a Froome (Team Sky), staccato di 51” che ha recuperato poi nell’esercizio contro il tempo. Il siciliano si ritrova così a 10” da Froome, un distacco per il quale avrebbe messo non una, ma cento firme a inizio Tour.

Chi si ritrova davanti a tutti, fra i big, è l’olandese Tom Dumoulin e si ha un bel dire che il corridore del Team Sunweb, dopo il secondo posto al Giro d’Italia, è al Tour per fare esperienza, se in salita la condizione sarà simile a quella vista in Italia sarà comunque della partita per la lotta finale anche perché c’è una lunga cronometro a disposizione alla fine per aggiustare le cose, e inoltre Froome ha già una quarantina di secondi da recuperare. Le loro appaiono come le squadre più attrezzate insieme alla Movistar, che ha sì un Quintana già con un ritardo superiore ai 2 minuti, ma Landa e Valverde appaiono pronti a sostituirlo ai vertici del team. Non ha invece convinto del tutto la Bahrain-Merida.

La prova nella cronosquadre del team di Nibali ha visto da un lato lo Squalo mostrare una forma già molto alta con strappi notevoli, dall’altra il team non l’ha supportato, con Pellizotti e soprattutto Koren, chiamato proprio pensando alla tappa di Cholet, andati alla deriva. I fratelli Izaguirre e Pozzovivo hanno tenuto botta non senza fatica, il loro contributo in salita sarà determinante, ma da quel che si è visto servirà anche il miglior Pellizotti, soprattutto nella settimana finale per dare manforte al capitano. Che da parte sua prepara il primo agguato, nella tappa di domenica sul pavé di Roubaix dove si trova a meraviglia e vuole dare un primo colpo per l’assalto al podio, suo obiettivo dichiarato.
Chi guarda a Roubaix con ambizione è anche Peter Sagan, il campione del mondo che ha vestito la maglia gialla alla seconda tappa per poi cederla subito all’olimpionico belga Greg Van Avermaet (nella foto della homepage), altro candidato alla vittoria nell’attesissima frazione. La volata vincente dell’iridato su un Sonny Colbrelli raramente così brillante è stata uno dei momenti più belli dell’inizio del Tour che da parte sua ha confermato come ad ogni metro si nascondano insidie, il che impone un’attenzione massima che, a livello mentale, alla lunga si paga. Intanto, nella lotta fra velocisti che al Tour hanno sicuramente più occasioni per mettersi in mostra rispetto al Giro, chi è emerso finora è il colombiano della Quick Step Floors Fernando Gaviria, già primo in due tappe e che si candida a un bottino ricco come quello del suo compagno di colori Elia Viviani al Giro. Sono loro i migliori velocisti del momento? Ai posteri l’ardua sentenza…
Credito foto: http://www.cyclingnews.com/
Credito foto homepage: http://www.cyclingnews.com/
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