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KERSCHI CI HA FATTO SOGNARE
di Gabriele Gentili
Le premesse c’erano tutte, si era visto negli ultimi appuntamenti degli Internazionali d’Italia che Gerhard Kerschbaumer era cresciuto, ma quel che si è visto a Val di Sole ha del fantastico, mai l’altoatesino aveva raggiunto simili vertici di rendimento da elite, dopo una carriera giovanile costellata di successi. Il pubblico italiano è letteralmente impazzito nel corso della gara quando il portacolori della Torpado Gabogas si è lanciato all’inseguimento di Nino Schurter (sotto sul podio e in azione nella homepage) agguantandolo e provando addirittura a staccarlo nel corso del penultimo giro. Poi, nell’ultima tornata, l’azzurro ha provato a tenere il passo del grande campione svizzero senza riuscire a tenerlo nell’ultima salita, una manciata di secondi che sono stati sufficienti al campione del mondo per conquistare la sua ennesima vittoria. 6 secondi per la precisione, che hanno separato Kerschi dalla gloria, ma la sua seconda piazza fa sognare in vista dell’appuntamento europeo di Glasgow d’inizio agosto, dove anche l’Italia potrà recitare un ruolo da protagonista. Terzo è giunto Mathieu Van Der Poel, l’olandese che non finisce di stupire: dopo aver vinto la domenica precedente il titolo nazionale su strada battendo tutti i tulipani attesi protagonisti del Tour, VDP prima ha conquistato la sua ennesima vittoria nello short track, poi ha chiuso sul podio la gara principale a 1’09” da Schurter.
E’ vero che quando si gioca in casa si riesce sempre a dare qualcosa in più, ma è indubitabile che la gara in Val di Sole ha restituito linfa alla mountain bike italiana perché non è stato solo il campione tricolore a emergere. Bertolini (Focus Selle Italia) ha conquistato di forza la sua prima Top 10 chiudendo nono a 2’38”, Daniele Braidot (Carabinieri) l’ha solo sfiorata, finendo 11° a 2’44”, Nadir Colledani (Bianchi Countervail) continua a migliorare e il suo 16° posto a 3’11” promette grandi cose per la seconda parte di stagione.

Tanta grazia in campo maschile, fra le donne non potevamo attenderci altrettanto anche se il 22° posto di Eva Lechner non è così brutto come sembra, per il modo com’è arrivato. La gara è stata incertissima fino alla fine con 5 atlete a giocarsi la vittoria, fra loro però mancava la danese Annika Langvad, prima in classifica e vincitrice anche dello Short Track, che in una caduta riportava problemi a una spalla. Alla fine la differenza la faceva il gioco di squadra fra le due rappresentanti della Kross, con la polacca Maja Wloszczowska che chiudeva con 9” sulla canadese Batty e 30” sulla compagna di colori, la svizzera Neff che andava a precedere la francese Ferrand Prevot e la norvegese Dahle Flesjaa, in un ordine d’arrivo che rispecchia molto le gerarchie del momento. Fra le Under 23 dominio scontato della svizzera Sina Frei (sotto nella foto), padrona assoluta della categoria, con 26” sulla britannica Richards in una gara che ha visto tornare ai vertici Martina Berta (Kmc Ekoi Sr Suntour), ottima sesta a 3’01” e confermarsi Marika Tovo (Rudy Project) ottava a 3’20”. Non altrettanti segnali positivi per i colori azzurri dai pari età, nella gara vinta dal norvegese Petter Fagerhaug davanti al figlio d’arte francese Joshua Dubau e al sempre più sorprendente rumeno Vlad Dascalu. Domenica si replica, sul difficile percorso di Vallnord (AND) nel cuore dei Pirenei.
Credito foto: facebook.com/ValdiSoleBikeLand/ - mondini_vitesseonline_per_northwave
Credito foto homepage: Jochen_Haar_per_www.scott-sports.com
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