Email not displaying correctly? View it in your browser
RITORNA ALLA NEWSLETTER
CANNONDALE SYSTEMSIX
Redazione tecnica 4bicycle
Quando Cannondale sviluppa e lancia un nuovo progetto, non è mai qualcosa di banale, non si limita ad accontentare le richieste, le tendenze e le esigenze del mercato, ma diventa linea guida di un’intera categoria di bici. SystemSix non identifica solo un telaio e una forcella inediti, ma anche una fiammante generazione di ruote firmate da Cannondale.
L’aerodinamica è una scienza che mostra dei limiti solo quando non la si conosce, capace di stravolgere le convinzioni e i numeri ogni volta che cresce e si evolve. Applicata al ciclismo, non è identificabile solo come velocità massima, ma è un sistema complesso che permette di ottimizzare la posizione in bici, sviluppare nuovi concetti geometrici, rendere più efficace il mezzo meccanico alle alte come alle basse andature, in pianura, in discesa, in salita. L’aerodinamica più moderna nel settore delle due ruote comporta inoltre l’ottimizzazione di vari aspetti, che prevedono la combinazione tra quelli che sono i numeri espressi dal mezzo meccanico e le varie posizioni che il ciclista riesce a mantenere sotto sforzo. Per alcuni aspetti, la SystemSix si ispira alla SuperSix Evo, in particolare per quanto concerne la confidenza e la rigidità di cui fa sfoggio in alcuni frangenti, a tutto vantaggio della reattività e della facilità di guida. SystemSix però è la prima bicicletta aeroconcept Cannondale con soluzioni estremizzate e sviluppate in modo specifico per questo segmento, un mezzo che ha una resistenza aerodinamica inferiore nelle differenti situazioni incontrate su strada rispetto agli altri modelli rispondenti alle normative UCI. Questa bici non è una rivisitazione, ma un progetto che parte da zero e che prende forma dai sei elementi principali con cui ogni costruttore si deve confrontare fin da quando la bicicletta è ancora solo un’idea: ruote, telaio e forcella, stem, manubrio e reggisella. La SystemSix, così come la vedete, è una piattaforma che prende vita dopo quattro anni di ricerche, sviluppo di prototipi, test a banco e su strada. L’obiettivo principale era quello di creare la miglior bdc possibile in termini di versatilità delle performance, moderna e accattivante, capace di aiutare l’atleta nella ricerca della massima espressione sportiva. Il mezzo meccanico è stato interpretato come uno strumento, come un componente fondamentale della pratica ciclistica, e non come accessorio: corridore e bici devono lavorare all’unisono. Sono stati inoltre aggiunti alcuni dettagli a favore della sicurezza: uno su tutti la verniciatura rifrangente, che si attiva in caso di visibilità scarsa. Il telaio è un monoscocca in carbonio (BallisTec) le cui tubazioni hanno un disegno e profilo capaci di ottimizzare ogni aspetto legato alla penetrazione dello spazio, minimizzando gli effetti negativi del vento laterale: sono disponibili le due versioni, in carbonio alto modulo e con modulo standard. Come scritto in precedenza, la SystemSix è a catalogo unicamente con impianto frenante a disco, fattore che ha obbligato gli ingegneri a progettare nuove tubazioni asimmetriche, allargando i passaggi (per forcella e carro posteriore) al fine di adattare il tutto a coperture dalle grosse dimensioni. Il movimento centrale è come quello della SuperSix Evo, largo 73 mm, asimmetrico, e con sedi per cuscinetti press-fit, nativo bb30. Il retrotreno è corto, compatto, con i foderi obliqui che si innestano a quelli orizzontali bassi con una sorta di gomito, fattore che permette di irrigidire il comparto, accorciarlo, e al tempo stesso non sacrificare la sua stabilità. L’accoppiamento al piantone, anch’esso con un profilo alare molto marcato, avviene verso il basso, lasciando la parte alta del seat-tube con forma tronca nella parete rivolta verso il posteriore. Il seatpost Knøt è specifico, full carbon, e il suo serraggio avviene tramite una vite a brugola nascosta nel fazzoletto di rinforzo al di sotto del profilato orizzontale. I due tubi principali hanno design che sembrano contrastare tra loro: l’orizzontale è più sfinato verso il retro, l’obliquo è muscolare, importante, massiccio, e cambia continuamente forme. La porzione più vicina alla forcella è larga, quasi alata, per integrarsi al meglio con gli steli della forcella stessa, e sfinarsi leggermente nella parte centrale, aumentando ancora di volume verso il movimento centrale. Il posizionamento dei due porta borraccia (obliquo e orizzontale) è studiato per una migliore penetrazione dello spazio. La faccia interna dell’obliquo (parte alta) integra la centralina Di2, oppure funge da ingresso delle guaine, in caso di impiego della trasmissione meccanica. Lo sterzo: potremmo identificare questa sezione come un involucro, che da un lato diventa sede (1”1/8-1”1/4) dello stelo della forcella, dall’altra è come una spada che fende l’aria, con un’asola che nasconde il passaggio di fili e guaine. Infatti il suo profilo anteriore non è completamente rotondo, ma diventa come una pinna. Gli spessori presenti tra telaio e stem sono studiati per eliminare eventuali frizioni nei confronti dei cavi. La forcella a steli dritti ha un rake di 55 mm per le prime due taglie (47 e 51), per passare a 45 per tutte le altre misure: questo si traduce in controllo e velocità d’ingresso in curva, a prescindere dalla misura del telaio. Come si nota dalle immagini, la testa della forcella presenta due grosse ali laterali, in corrispondenza di un allargamento del tubo obliquo: per evitare danneggiamenti reciproci, i tecnici Cannondale hanno studiato una sorta di fermo interno, che impedisce il contatto delle parti in carbonio. Il passaggio della guaina idraulica è interno al fodero. Perno passante anteriore e posteriore, con dimensioni tradizionali per il settore strada, adottano la soluzione SpeedRelease, impiegata per la MTB F-Si. Il perno in alluminio, lavorato e alleggerito con macchinari a controllo numerico, funziona come un asse passante standard: la differenza sta nel telaio e nella forcella, con il lato non drive (posteriore) e non disc (forcella) che hanno la parte inferiore libera, come se fosse un quick release. Questo disegno permette di avere la stessa rigidità ed efficacia di un asse passante tradizionale, ma migliora notevolmente la velocità in fase di montaggio, smontaggio e sostituzione della ruota. Passando alle ruote Hollowgram Knøt TR (tubeless ready), hanno un profilo da 64 mm, con un canale interno di 21 e una larghezza totale di 32 mm. La loro forma è ottimizzata per dare agli pneumatici una sezione di 26 mm, utilizzando gomme da 23 mm. Il cerchio è spanciato nella sezione centrale, con una leggera svasatura, soluzione che deriva dalla tecnologia HED Cycling Products, e che permette di azzerare gli aspetti negativi dei flussi aerodinamici una volta che essi attraversano la zona centrale del cerchio, schiacciandosi verso il posteriore. I raggi sono 20 per l’anteriore, 24 sulla posteriore, sempre con incrocio in seconda per garantire un migliore controllo in frenata e in fase di trazione. Il movimento interno dei mozzi è DT Swiss. Il cockpit si sviluppa dallo stem e dalla piega Si già adottati sulla Synapse. Knøt SystemBar è in carbonio, con un angolo personalizzabile con margine di 8°, passaggio interno dei cavi e profili aero. La piega si innesta frontalmente nell’attacco manubrio Knøt Stem. Questo abbinamento è disponibile per le versioni Hi-Mod, mentre le Carbon hanno in dotazione piega e stem di casa Vision.

GLI ALLESTIMENTI
Cannondale SystemSix nasce per i soli freni a disco ed è disponibile in sette taglie: 47, 51, 54, 56, 58, 60 e 62, tutte accomunate dalla medesima lunghezza dei foderi orizzontali del carro posteriore, cioè 40,5 cm. Due le versioni con telaio in carbonio Hi-Mod (disponibili in altrettante colorazioni): una con trasmissione Shimano Dura-Ace Di2, la seconda con Ultegra Di2, entrambe con ruote Hollowgram Knøt full carbon da 64 mm tubeless ready, power meter P2Max-Hollowgram e cockpit Knøt, rispettivamente a 10.499 e 7.499 euro. Altre due versioni, con quattro grafiche differenti, per il telaio Carbon (carbonio con modulo standard), a 5.799 e 3.999 euro: la prima con ruote Knøt, la seconda con wheelset Fulcrum. Oltre ai modelli maschili, è presente a catalogo anche una configurazione specifica per le donne, con telaio Hi-Mod, a 7.499 euro. È prevista pure l’opzione solo framekit (telaio+forcella+seatpost) a 4.199 euro.
Credito foto: www.cannondale.com
Credito foto homepage: redazione_tecnica_www.4actionsport.it
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7