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SCHURTER HA TROVATO UN RIVALE
di Gabriele Gentili
Prevedere delle sorprese nella prima prova di Coppa del Mondo era un facile pronostico, considerando l’avvio molto anticipato della challenge e la scelta di un teatro lontano nello spazio come Stellenbosch in Sud Africa. Nel complesso le gerarchie dello scorso anno sono state abbastanza rispettate, ma la notizia è che c’è al primo posto un nome diverso da quello di Nino Schurter che aveva fatto filotto lo scorso anno. Il campionissimo elvetico ha trovato un rivale degno nel neozelandese Samuel Gaze (in volata nella foto della homepage), vincitore del titolo mondiale U23 lo scorso anno, autore di una prova che lo candida autorevolmente a un ruolo di primo piano per tutta la stagione. Gaze si è subito messo alle calcagna dell’elvetico insieme all’altro talentuoso “kiwi” Anton Cooper, mentre alle loro spalle volava letteralmente Mathieu Van Der Poel, l’olandese re del ciclocross che ha messo a frutto la sua condizione e nel primo giro ha recuperato oltre 40 posizioni. Cooper ha perso poi terreno, ma sui due di testa nel corso del quarto giro è rientrato Maxime Marotte, il campione francese che però pagava lo sforzo quando i due riacceleravano. Tutti si aspettavano la vittoria di Schurter, ma l’iridato non riusciva a staccare il rivale nell’ultimo giro e nella volata finale doveva inchinarsi al più giovane rivale. Terzo Marotte, il più convincente della nutrita pattuglia francese, che nel finale era quasi riuscito a riaccodarsi finendo a 2”. Quarto Van Der Poel, sempre più convincente anche in Mtb, a 1’10” e quinto un altro giovane da seguire, il transalpino Titouan Carod a 1’27”.

Capitolo italiani: è vero che la classifica li vede tutti lontani, ma non tutto è da buttare. I migliori in classifica sono stati i due della Focus Selle Italia, con Andrea Tiberi molto costante e alla fine 23° a 3’51” e Gioele Bertolini risalito dalle retrovie fino alla 28esima piazza a 4’11”. 31° Fontana (Bianchi Countervail), 42° Kerschbaumer (Torpado Gabogas) ancora indietro nella preparazione, chi a conti fatti era piaciuto di più era stato Luca Braidot, nelle primissime posizioni finché le gomme hanno retto, poi finito ritirato. Fra gli Under 23 prima posizione, com’era avvenuto nella tappa inaugurale anche lo scorso anno, per il norvegese Petter Fagerhaug e considerando i tanti passaggi di categoria il vichingo può essere considerato uno dei grandi favoriti per la conquista del trofeo di cristallo. Più che il neozelandese Ben Oliver, secondo a 1’06” o il francese Neilo Perrin Ganier, terzo a 1’54”, potrebbe essere il danese Simon Andreassen il suo rivale, considerando che ha chiuso quarto a 2’30” dopo che una settimana prima era finito in ospedale con trauma cranico e zigomo rotto per una caduta terrificante. Primo italiano Alessandro Naspi (Superbike Bravi) alla sua miglior gara internazionale, 15° a 4’18”.

Quella di Stellenbosch è stata la grande giornata delle donne danesi: prima Malene Degn (sotto nella foto) ha spiazzato tutte fra le Under 23 mettendosi alle spalle due campionesse mondiali come Sina Frei (SUI, nella Mtb) ed Evie Richards (GBR, nel ciclocross), con Chiara Teocchi (Bianchi Countervail) ottima settima. Poi è arrivata la stoccata di Annika Langvad (Specialized) che è venuta a capo di una lunghissima sfida testa a testa con la francese Pauline Ferrand Prevot, tornata decisamente ai suoi livelli di un paio di stagioni fa. La vittoria della danese non è una sorpresa perché è sempre stata tra le prime a raggiungere la miglior condizione, la transalpina ha chiuso a 13”, la sorpresa vera è la terza piazza dell’olandese Anne Tauber (Sand American Eagle) che ha sostituito al meglio la sua capitana Jana Belomoyna, l’ucraina detentrice del trofeo e assente in Sud Africa perché attardata nella condizione fisica. 34 i secondi di ritardo, oltre il minuto l’arrivo della tedesca Helen Grobert (Cannondale) che in volata ha preceduto le due della Kross, la polacca Maja Wloszczowska e la svizzera Jolanda Neff, in gara a sole 6 settimane dalla rottura della clavicola. Unica italiana in gara Eva Lechner, e il suo 17° posto a 4’20” dalla vincitrice non è da buttar via considerando anche che ha chiuso forte, cosa rara per lei nelle ultime stagioni.
Credito foto: vitesseonline.it
Credito foto homepage: http://uci.ch/
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