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 GIRO O TOUR?
di CicloZeman
Gli ultimi mesi dell'anno vedono i campioni del ciclismo lavorare più alla scrivania che sui pedali: c'è da stabilire il calendario 2019, identificare gli obiettivi e l'annuncio dei percorsi di Giro d'Italia e Tour de France è la base di ogni ragionamento. Siamo nel pieno del ciclomercato e le squadre del World Tour si stanno muovendo proprio sulla base degli obiettivi dichiarati o meno, pensando a quello che si vuol fare nel corso della nuova stagione. Anche gli organizzatori sono alla finestra, per capire chi saranno le stelle delle rispettive prove.

Il Giro d'Italia ha annunciato un'edizione estremamente varia, nella quale aumentano leggermente i km a cronometro senza però che questo penalizzi oltremisura gli scalatori, visto che sia il prologo di Bologna che la prima delle due cronometro ufficiali a San Marino avranno una buona porzione di salita. La presenza di Vincenzo Nibali (sotto nella foto) è quasi sicura, il sogno di essere il più anziano vincitore della storia della corsa rosa solletica il campione siciliano che vuole prendersi una lunga serie di rivincite da un 2018 troppo sfortunato. Proprio per questo prende sempre più corpo l'ipotesi di abbinare Giro e Tour, anche perché la seconda parte di stagione non prevede impegni alla sua portata, Lombardia a parte e Nibali potrebbe anticipare lo stop e preparare con più calma un 2020 incentrato su Olimpiadi e Mondiali.
Al Giro ci sarà anche Fabio Aru, il sardo che viene da un 2018 fortemente deficitario che ne ha minato le certezze oltre ad averlo momentaneamente ridimensionato. Il Giro, per la sua costruzione con un crescendo di difficoltà, sembra ideale per rilanciarlo, se riuscirà a prepararlo con calma e senza intoppi. I due saranno le punte dello schieramento italiano, ma chi saranno i rivali principali? Molto dipenderà dalle scelte del Team Sky.
 
Mettiamo da parte ogni buonismo: il Tour 2018 ha lanciato Geraint Thomas (nella foto della homepage) ma ha anche complicato la vita dei dirigenti, che hanno ora due campioni per le corse a tappe amici forse, rivali sicuramente. Chris Froome (nella foto della homepage) è il campione in carica, ma difficilmente tornerà al Giro, sia perché vuole preparare la “reconquista” della Grande Boucle, sia perché in Italia dovrebbe venire proprio Thomas, magari accompagnato da un “capitano in pectore” come il colombiano Bernal e da una mina vagante come Gianni Moscon, forse il corridore atteso con più curiosità dal 2019. Fra gli altri stranieri difficile al momento fare pronostici, ma l'olandese Dumoulin ha già detto di puntare direttamente al Tour, lo stesso dovrebbe fare il vincitore della Vuelta, il britannico Simon Yates che vuole sfidare la corazzata Sky sul terreno francese, i francesi Pinot e Bardet che vogliono finalmente sfondare sul suolo amico. La sorpresa potrebbe essere lo sloveno Roglic, reduce da un Tour vissuto da protagonista e che al Giro potrebbe venire a caccia della sua prima affermazione in un grande Giro. Possibile anche la presenza dell'iridato spagnolo Valverde, sempre capace di correre da protagonista in una grande corsa a tappe anche se le tre settimane hanno sempre respinto le sue ambizioni di classifica.

Da quel che si vede, dovrebbe venire fuori un Giro con una forte impronta italiana, un Tour da vera resa dei conti fra i grandi protagonisti delle corse a tappe e una Vuelta vista come prova di recupero per chi uscirà sconfitto dalle prime due corse. Quel che è certo è che sarà un 2019 da vivere col fiato sospeso.
Credito foto: tim_de_waele_TDWSport.com_per_cyclingnews
Credito foto homepage: tim_de_waele_gettyimages_per_cyclingnews.com
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