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IL NEBBIOSO FUTURO DELLA MTB FEMMINILE
di Gabriele Gentili
Qual è il futuro della Mtb italiana al femminile? Fino a qualche anno fa saremmo stati portati a dire radioso, decisamente superiore a quello dei colleghi maschi perché il vivaio rosa continuava a proporre nuovi talenti che a livello giovanile sfornavano risultati a ripetizione. Greta Weithaler, Lisa Rabensteiner, Emilie Collomb, Chiara Teocchi: il cross country italiano, uscito dal dopo Paola Pezzo nel pieno di una crisi frutto della totale mancanza di programmazione, aveva ritrovato linfa vitale proprio lavorando alle basi del movimento.

I risultati poi sono venuti a mancare col passaggio di categoria. Eva Lechner ha continuato negli anni a tenere alto il vessillo azzurro, fino a logorarsi e a perdere (irreparabilmente?) posizioni nel ranking internazionale, ma dietro i ricambi non sono arrivati. Chi come la Weithaler ha perso progressivamente interesse fino a ritirarsi anzitempo, chi come la Rabensteiner e le altre non confermando quanto di buono fatto vedere fino alla categoria Under 23 fino a ripiegare sull’ambito prettamente nazionale. Diverso il discorso per la Teocchi, che ricordiamo come 4 anni fa fosse stata argento alle Olimpiadi giovanili e che ha ancora ampi margini di crescita, magari facendo un po’ chiarezza sui propri obiettivi fra ciclocross e Mtb e soprattutto sulla preparazione, che la porta a primeggiare a fine anno (due i suoi titoli europei consecutivi nel ciclocross) per poi pagare dazio per tutta la seconda parte della stagione.

Un talento vero la Mtb femminile italiana ce l’ha, un’atleta fortissima sia come tecnica e resistenza, sia soprattutto come testa. Stiamo parlando di Martina Berta (sotto nella foto), vera dominatrice da giovanissima tanto da cogliere tre titoli europei consecutivi fra esordiente e allieva per poi approdare al titolo mondiale junior. Ora la piemontese, al suo secondo anno da Under 23, continua nel suo processo di maturazione in seno al team francese della SR Suntour, imparando ogni giorno e soprattutto facendo sua una filosofia che vuole il conseguimento dei risultati solo dietro un’applicazione e una voglia di sacrificio professionali. Il problema è che insieme alla Berta c’è un’intera generazione di atlete fortissime, pronte a raccogliere l’eredità delle icone immortali come Dahle, Spitz ma anche a competere con biker nel pieno della loro maturazione come Neff, Ferrand Prevot, Belomoyna. Il livello femminile non è mai stato così elevato e soprattutto diffuso ai più alti livelli, trovare spazio non sarà semplice.
Dietro la Berta che cosa c’è? Difficile dirlo, abbiamo imparato nel corso degli anni che le gerarchie giovanili non rispecchiano poi gli effettivi valori, ma c’è di che essere ottimisti. Le prime prove della stagione hanno ad esempio evidenziato come Marika Tovo (a sx nella foto della homepage) sia all’altezza delle migliori fra le junior, dove c’è un’autentica castigamatti come la campionessa del mondo austriaca Laura Stigger, il cui unico difetto è forse gareggiare troppo e ai massimi livelli, il che potrebbe alla lunga pesare nella sua evoluzione. Con la Tovo si sta mettendo decisamente in luce Giorgia Marchet (a dx nella foto della homepage), autrice di quello che è stato il maggior salto di qualitò di un’italiana in questa prima parte di 2018. Le gare titolate sono ancora di là da venire e quindi è presto per stilare giudizi, ma le premesse sono più che positive.

Scendendo di categoria, appare molto promettente la rivalità che si sta sviluppando fra Giada Specia e Letizia Motalli, due atlete che si stanno mettendo in evidenza anche nelle loro uscite internazionali e che potrebbero riportare l’Italia ai vertici, ma dietro di loro va detto che è il livello medio a essere incoraggiante, con molte biker di valore come Gaia Pagotto, Giulia Bertoni, Martina Stirano. La cosa che colpisce in negativo è come man mano stia perdendo colpi il movimento altoatesino che per anni ha tenuto alto il vessillo azzurro e questo fa capire come l’addio del tecnico Edmund Telser, passato a guidare le donne della Svizzera (che ormai fanno il bello e il cattivo tempo in ogni competizione) stia presentando ancora oggi un conto salatissimo.
Credito foto: kenophotographie _per_https://www.facebook.com/martiberta/
Credito foto homepage: https://www.facebook.com/marika.tovo.1
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