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L'IMPERO OLANDESE DEL CICLISMO FEMMINILE
di CicloZeman
E’ vero che l’Amstel Gold Race è la classica di casa, ma è indubbio che in questo 2018 la superiorità del ciclismo femminile olandese nel movimento stia diventando schiacciante, quasi imbarazzante. Il numero di campionesse che il ciclismo arancione può presentare è impressionante, con un livello molto più alto rispetto a quello maschile che pure vanta molti specialisti di spicco per le corse a tappe, Dumoulin in primis, ma latita un po’ per le classiche.

All’Amstel è stato il turno di Chantal Blaak (nella foto della homepage) di emergere, e non parliamo di una ciclista qualsiasi ma della campionessa del mondo e per gli organizzatori vedere la sua maglia iridata sfrecciare per prima al traguardo è stato un premio all’impegno messo. La Blaak ha saputo leggere perfettamente una corsa molto particolare, che a differenza di quanto avviene fra gli uomini ha avuto la sua fase decisiva già nelle prime battute, in quanto dopo 60 km sull’aspra salita del Keutenberg sono andate via in 8 atlete, destinate a giocarsi la vittoria in quanto le grandi squadre erano quasi tutte rappresentate. Fuori dal lotto erano rimaste Movistar e Alé Cipollini, troppo poco per rintuzzare il colpo anche perché dopo appena 15 km il vantaggio aveva già superato i 2 minuti.
 
Fra le 8 fuggitive erano 3 olandesi e anche un’azzurra, l’inossidabile Giorgia Bronzini (Cylance) capace di emergere in una corsa che non ha certo le caratteristiche che più le si confanno. Gli strappi a ripetizione l’hanno messa in difficoltà e le va dato atto di essere stata capace di rientrare sulle prime quando è rimasta staccata sul primo passaggio sul Cauberg. Ma a 3 km dalla conclusione quando la salita olandese è stata riaffrontata, l’azzurra nulla ha potuto quando l’australiana Amanda Spratt (Mitchelton Scott) è andata all’offensiva. Su di lei sono riuscite a rientrare solo la Blaak (Boels Dolams) e l’altra olandese Lucinda Brand (Sunweb) grande specialista del ciclocross. La volata finale non ha avuto storia con la Blaak che si è posta alle spalle delle avversarie per sopravanzarle di forza ai 250 metri. Per la Bronzini un buon settimo posto, che rappresenta comunque troppo poco per un movimento femminile che nelle classiche di primavera sta faticando a ottenere risultati, soprattutto con le più giovani.
Credito foto: https://www.holland.com/it

Credito foto homepage: http://www.cyclingnews.com/

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