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TOUR, TUTTO È ANCORA DA FARE
di CicloZeman
Il Tour de France ha messo da parte la sua prima settimana ed è nel mezzo delle scalate alle vette alpine, prime asperità da affrontare per una carovana dove le gerarchie sembrano già consolidate. Inutile girarci intorno, il Team Sky sta gestendo la corsa come solo i padroni fanno. Chris Froome, caduto nella prima tappa e poi apparso ancora alla ricerca della miglior condizione, è nelle prime posizioni della classifica generale grazie soprattutto alla saggia gestione del suo team, che in salita ha dimostrato di essere nettamente il più forte. Da quel che si vede sarà difficile metterlo in crisi, soprattutto sarà necessario separarlo dai suoi compagni e più che le Alpi saranno i Pirenei il terreno adatto, anche con la novità della tappa breve con partenza in griglia, dove Froome scatterà senza i compagni, tra cui si conferma Bernal come il più talentuoso, anche se fuori classifica per le conseguenze della tappa di Roubaix. Il britannico intanto accarezza un sogno: se riuscirà a vincere il Tour senza spendere troppe energie, potrebbe tentare anche la tripletta di grandi Giri nello stesso anno presentandosi alla Vuelta, per realizzare un’impresa leggendaria.

La tappa del pavé ha mietuto vittime importanti, scremando di fatto il numero dei corridori candidati al podio. Molti hanno criticato Nibali per non aver attaccato, invece il siciliano è stato saggio, sia a Roubaix come anche nella quinta frazione, con uno strappo secco come quello di Huy che allo Squalo non piace molto. Nibali è a un pugno di secondi da Froome, in una situazione ideale rispetto alle sue speranze della vigilia e ha una squadra solida al suo fianco, con i gemelli spagnoli Izaguirre che si confermano fortissimi scalatori e Pozzovivo sempre attento, se anche Pellizotti entrerà in forma, ne vedremo delle belle.
La maglia gialla è sulle spalle di Van Avermaet (nella foto della homepage), il belga che ha gestito al meglio la frazione del pavé a lui congeniale e ha stupito tutti nella prima frazione alpina guadagnando, e molto, sui principali candidati al successo. Pensarlo in lotta fino alla settimana finale è un azzardo, ma il belga è corridore tosto, di gran talento, che sa emergere anche nelle prove più estenuanti tanto che, dopo l’oro olimpico di Rio, non è sbagliato considerarlo degno di attenzione anche per i temutissimi Mondiali di Innsbruck. Tra i favoriti per il podio finale, la Movistar appare un’altra corazzata pronta a dare battaglia, ma dovrà scegliere la sua punta e attualmente chi sembra dare maggiori garanzie è Mikel Landa. Dumoulin va a corrente alternata e il Team Sunweb, forse anche a causa di discutibili scelte tecniche, non sembra poterlo supportare a lungo. Il russo Zakarin ha perso un po’ troppo come anche il francese Bardet, chi invece convince è lo sloveno Roglic, finora nascosto ma vicinissimo a Froome e capace di grandi azioni: potrebbe essere la variabile impazzita in grado di movimentare un Tour finora vissuto troppo sui binari del già previsto.
Credito foto: castelli-cycling.com
Credito foto homepage: castelli-cycling.com
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