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BOCCIATI DEL TOUR, UN LUNGO ELENCO...
di CicloZeman
La lista dei bocciati del Tour è piuttosto lunga, ma è dominata… dal Tour stesso. O meglio dagli organizzatori, assolutamente incapaci ormai di gestire un evento cresciuto a dismisura ma che avrebbe bisogno di una gestione più attenta. La vicenda della caduta di Vincenzo Nibali, che ha influito tantissimo sull’evoluzione della corsa, è solo la punta dell’iceberg di una corsa nata male e gestita peggio. La tappa innovativa sui Pirenei, di soli 65 con partenza in griglia dei 20 più forti si è rivelata assolutamente inutile nella sua formula, un autogol nel suo sviluppo nella prima parte che solo il talento dei corridori ha poi riportato sui giusti binari dello spettacolo sportivo.

Dal punto di vista agonistico, i primi a salire sul banco degli imputati sono certamente i corridori della Movistar. Dovevano essere l’antitesi del Team Sky, la squadra capace di scardinare le strategie del pluripremiato e favoritissimo team britannico, invece la formazione spagnola è rimasta prigioniera della sua incapacità di scegliere subito un capitano sul quale puntare, schiacciata forse dal carisma di Valverde (sotto nella foto) che pure si è messo a disposizione dei suoi uomini, incapaci però di fruirne anche in salita, nelle parti dove l’anziano campione spagnolo poteva essere utile, salvo nella tappa di Saint Lary Soulan, per l’appunto vinta da Quintana (sotto nella foto), confermatosi buono scalatore ma nulla più.
L’elenco dei bocciati a seguire è lungo e comprende tutti quei corridori che partivano con ambizioni da podio ma sono rimasti esclusi: Romain Bardet (nella foto della homepage) ha pagato un’esposizione troppo alta nella prima parte di stagione, arrivando al Tour schiacciato dalla pressione dei media francesi convinti di avere di fronte il nuovo Fignon e invece trovatosi con la pallida copia del sorprendente corridore del 2017. Ilnur Zakarin, il russo che voleva replicare il podio dell’ultima Vuelta, ha scontato una prima settimana con troppe defaillances, ma non ha convinto nella sua gestione della corsa e inoltre paga troppo in discesa, dove il suo “manico” non è all’altezza del ciclismo professionistico. Richie Porte sconta per l’ennesima volta una caduta che l’ha estromesso anzitempo dal Tour, perdendo forse l’ultimo treno utile di una carriera rimasta a metà.

Capitolo italiani: eravamo numericamente la seconda pattuglia al Tour dopo i padroni di casa e torniamo senza vittorie di tappa. Non tutti vanno bocciati, qualcuno come Pozzovivo e Caruso si è disimpegnato bene nei rispettivi ruoli, Colbrelli ha colto due secondi posti. La grande delusione è stato Gianni Moscon, addirittura espulso dal Tour per un bruttissimo gesto contro un altro corridore. Non è la prima volta che gli capita, queste intemperanze stanno pesantemente influendo sull’evoluzione di una carriera che poteva anche essere valida, ma che almeno per questo 2018 è da cancellare in fretta.
Credito foto: movistarteam.com
Credito foto homepage: www.letour.fr/en
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