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A PROPOSITO DI DOPING...
di Enrico Monti
Dal 3 giugno ebbene sì, abbiamo rivisto i famigerati cartelli GIALLI con la scritta inquietante: ANTIDOPING. Per un attimo abbiamo tremato, vai a vedere che mi chiamano a pisciare alle 3 di mattina o ancora peggio a farmi un bel prelievo di sangue che poi svengo lì sul lettino e mi devono portare in ospedale e addio gran fondo. Ma no, a noi che, quando arriviamo hanno già smontato lo striscione e ci prendono il tempo con le sveglie, questi rischi non toccano. Al massimo ci investe il traffico dell'ora di punta quando riaprono le strade chiuse al traffico. Oppure si muore di sete perché al ristoro hanno finito l'acqua e c'è solo olio multigrado della Fiat. In effetti sul nostro Garmin sono memorizzate tutte le fontane d'Italia. Anzi, potremo proprio pubblicare un bell'Atlante: come trovare l'acqua senza bastone da rabdomante 😂 Del resto per noi la bici è un piacere, forse l'unico rimasto in una società schizoparanoica che vorrebbe anche convincerci che allenarsi come matti, non mangiare e dormire su materassi biotronici, memorizzare ogni “scoreggia" su Strava, e magari… ecco… magari anche "curarsi", sia una passione e un piacere! Ma dai! Abbiamo conosciuto gente che le anfetamine le usa solo il lunedì durante la sgambata; hanno una cambusa che neanche il povero Lance poteva pensare di permettersi ahahah; magari coprono un po' acquIstando bici superleggere, superprestazionali, ruote fantascientifiche, ma poi… come diceva il buon Mauro Forghieri a fine anni ’70: "se hai la Ferrari e ci metti la super da 1.500 lire al litro, anche la PRINZ 4L potrebbe superarti alla prima curva" (oggi la stessa PRINZ 4L, forse non per questo è commercializzata sopra i 7000eu!).
 
Ma torniamo alla diatriba annosa: controlli oppure no? Certo se leggiamo gli ordini di arrivo delle gare, se vediamo atleti squalificati a vita per la tal federazione e pronti al via per altre, se pensiamo alla tanto sbandierata crociata "Five Stars League" (pubblicizzata ai tempi meglio di Guerre Stellari), insomma, non c'è da stare allegri. Così però, se per una volta vediamo il cartello giallo, ovviamente non in gare di prima fascia per non disturbare troppo, spelliamoci le mani per quegli organizzatori che accolgono i Torquemada del piscio (che è anche un triste mestiere sotto certi punti di vista!) 👏👏👏
 
Ma alla fine restiamo con la nostra domanda, annosa, indisponente, contro ogni retorica: MA IL DOPING LO VUOLE VERAMENTE COMBATTERE QUALCUNO NEL MONDO AMATORIALE?
Credito foto: Archivio Sport Service
Credito foto homepage: bernard_jauber_photographer_choise_getty_images
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7