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PROMOSSI E RIMANDATI, LA PRIMAVERA DEI BIKER
di Gabriele Gentili
Allo scadere della primavera è possibile fare il punto su promossi e bocciati dopo la prima parte della stagione di Mtb, anche se i grandi appuntamenti sono ancora tutti di là da venire. Il primo nome naturalmente è quello di Nino Schurter (sotto nella foto), il pluricampione del mondo che si conferma indiscusso numero 1 del movimento cross country anche se il suo 2018 non è stato per nulla semplice: prima il ritiro alla Cape Epic per il malore occorso al suo compagno di colori Stirnemann, poi le difficoltà all’inizio della Coppa del Mondo dove il neozelandese Gaze ha avuto l’ardire di mettere la ruota davanti nella tappa iniziale di Stellenbosch (RSA). Schurter aveva mostrato anche segni di insofferenza verso l’introduzione della nuova specialità dello short track, destinata a portare punti per la classifica generale ma soprattutto a decidere le griglie di partenza per le prove classiche. Ad Albstadt (GER) è stato costretto a partire dietro a tutti, ma in breve tempo aveva già sorpassato il gruppo e rimesso le cose a posto. Dopo la fase europea è ancora al comando a dimostrazione che non ha alcuna intenzione di cedere lo scettro, soprattutto alla “kiwi connection”.
Gaze ma anche Cooper (insieme nella foto della homepage), i nuovi all blacks della Mtb hanno fatto faville nella loro prima parte di stagione, mostrandosi come la prima alternativa al campionissimo elvetico. Una coppia per nulla alleata, fra i due non corre buonissimo sangue e questo si traduce in furore agonistico in gara che li porta a emergere, spesso in alternativa l’uno all’altro. Se i due neozelandesi sono promossi, la situazione per i francesi è più complessa: l’addio inopinato di Absalon (promosso a prescindere in base alla sua carriera…) ha lasciato un vuoto forte. Tempier e in misura minore Marotte hanno tenuto botta, i giovani invece finora si sono squagliati al sole con risultati non all’altezza del loro grande talento.
 
Fra gli altri chi è emerso maggiormente è Mathieu Van Der Poel, l’olandese campione del ciclocross che dopo il passaggio alla Canyon mostra di credere sempre più alle sue possibilità anche nella Mtb. In alcuni frangenti anzi è sembrato la vera alternativa a Schurter, capace di seguire i suoi scatti indiavolati e di provare anche a staccarlo.

In chiave italiana la situazione è molto nebulosa: qualche segnale di ripresa è arrivato da Fontana, apparso più a suo agio sullo Short Track e in questo modo in grado di sfruttare griglie favorevoli alla partenza. In chiaroscuro i gemelli Braidot, mentre Kerschbaumer ha sofferto come sempre i sintomi dell’allergia mostrando segni di ripresa solo a giugno, che si spera si tradurranno in risultati in Coppa e nelle gare titolate. Molto ci si attendeva dalle nuove leve Bertolini e Colledani e a conti fatti è stato più il primo, seppur reduce dalle fatiche del ciclocross, a convincere maggiormente mostrando di avere già assimilato il passaggio di categoria mentre il nuovo alfiere della Bianchi Countervail ha più l’aspetto dello studente attento a imparare il più possibile in vista degli esami.
Credito foto: http://www.cyclingnews.com/
Credito foto homepage: http://www.cyclingnews.com/
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