Email not displaying correctly? View it in your browser
RITORNA ALLA NEWSLETTER
IL JUNGLE DELL'USATO
di Stefano Conca
Ne abbiamo già accennato, ma forse vale la pena ritornare sull’argomento. In realtà se ci fosse tempo e spazio sufficiente, si potrebbero scrivere diverse pagine sul tema. Prima dell’avvento del web ma soprattutto dei social, l’unico modo per far conoscere l’oggetto da vendere ad un audience più grande della ristretta cerchia di amici, era attraverso i giornali inserzionistici, primo fra tutti “seconda mano”. Così compravi il giornale in edicola, ritagliavi il tagliandino apposito, lo compilavi e dopo aver allegato 2-3 foto scattate rigorosamente con una macchina fotografica tradizionale a pellicola, inviavi tutto via servizio postale. L’operazione richiedeva alcuni giorni, e a seconda di quanto eri disposto a pagare, l’annuncio poteva essere pubblicato per un tempo limitato o diversi giorni, e messo più o meno in evidenza. La somma di tutti questi fattori sottratta al prezzo di vendita, rappresentava un potente deterrente che applicava una grande selezione naturale già alla sorgente. Oggi invece con i mercatini online, piattaforme e i social vendere un usato è diventata una giungla. Tutti vendono tutto, in un mercato (quello delle biciclette da corsa, mtb ed accessori) che non ha regole. Non esistono listini, punti di riferimento. Molti, troppi, brand sono avvolti da un aurea di mistico mistero. Perfino il negoziante fa riferimento ad un “listino” fantasma che comunque nessuno ha mai visto e toccato con mano. Questo genera una ricaduta caotica nel mercato dell’usato. Così quando il cicloamatore mette in vendita la sua specialissima, inizia la guerra! Ognuno dice qualsiasi cosa. Che è troppo cara, che è troppo a buon mercato (quindi una truffa) che è troppo alta, bassa, larga e grassa. I moderatori dei gruppi social non intervengono quasi mai, perché, alla fine, le discussioni attraggono visitatori e la vecchia regola che l’importante è parlarne, prende il sopravvento. La gente si scanna, si offende, si insulta! E per qualche strano motivo applicabile “forse” solo e ancora alla graziella da supermercato, tutte le bici usate, anche se non hanno fatto in tempo a toccare l’asfalto, non appena uscite dal negozio e scontrinate, valgono la metà! E perché mai!? Chi lo stabilisce!? Perché non si dovrebbe seguire una logica simile a quella applicata ad auto e moto!? Qualcuno obietterà sostenendo che tanto il prezzo finale è comunque il risultato di una negoziazione tra venditore e compratore. Vero ma noi crediamo che ciò debba avvenire sempre entro i limiti di un valore oggettivo ed assegnato da un listino ufficiale del mercato dell’usato. Troppo difficile? Troppe le variabili in gioco? Forse, ma ogni telaio, componente, accessorio, ha un prezzo di listino definito che aggregato costituisce il valore del mezzo al momento della vendita e per tutto il suo ciclo vitale. Il mercato è sufficientemente vasto e maturo per auspicare che ciò avvenga senza dover attendere il prossimo secolo!!
Credito foto: Archivio Sport Service
Credito foto homepage: https://www.pinterest.co.uk
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7