Altra domenica al limite (quella passata) per motivi di meteo, sia per chi ha pedalato vicino a casa, chi alle gran fondo di giornata, chi in mountain bike. Diverse le questioni di questo editoriale partendo dai doverosi complimenti a un Nibali, che ogni anno ci sorprende per longevità e capacità di stupirci (cicloZeman è molto orgoglioso di Lui). Nel mondo delle gran fondo pioggia o non pioggia le manifestazioni giustamente si sono svolte ma nell’ambiente esiste un certo isterismo tra gli iscritti che vorrebbero che tutte le manifestazioni venissero rinviate in caso di pioggia (tipo Laigueglia). Non funziona così, in caso di allarme arancio della protezione si è obbligati a rinviarla, negli altri casi il buon senso dei CO porta a una soluzione di giornata (solitamente percorso unico e ridotto), ma si deve svolgere. Certo non è il massimo pedalare 3ore o parte di esse sotto l’acqua ma non è un obbligo, semplicemente una scelta. D’altronde quelli che aspettano il we per vedere le previsioni e poi iscriversi, pagano quasi sempre il doppio della quota di iscrizione, dunque pagano la quota “sole". Passiamo alla bike card. Ero alla distribuzione in Versilia e ho visto gente non sapere cosa fosse o far finta. Il problema non è questo, ma piuttosto creare la possibilità ai tesserati di quegli enti che la devono fare, di compilare al momento un modulo e pagare i 25euro. Certamente è improponibile chiedere a un organizzatore di non farlo partire. Comunque siamo a inizio stagione e prima di Pasqua speriamo che tutto si risolva ma consiglierei ai tesserati che la devono fare di portarla sempre con sé in quanto se trovano i giudici della FCI non ci sono “santi in Paradiso”. A proposito di giudici complimenti a quelli alla Lake Garda Cycling, che hanno squalificato coloro che saltavano le griglie e non tornavamo nella loro. Facessero tutti così il problema si risolverebbe nel giro di poche settimane!
