La seconda tappa europea di Coppa del Mondo a Tabor (CZE) ha mostrato un movimento italiano in crescendo di condizione. Se il podio conquistato da Alice Maria Arzuffi era preventivabile e la conferma come la guida del ciclocross tricolore in questa stagione, il secondo posto di Jakob Dorigoni è un'autentica e piacevole sorpresa, soprattutto considerando come l'azzurro abbia dato battaglia al vincitore britannico Thomas Pidcock, uno dei maggiori talenti del ciclocross contemporaneo.
Andiamo per ordine: c'era grande attesa per la prova della Arzuffi che era reduce dalla sua prima vittoria (prima in assoluto per un'italiana) nel Superprestige. In una giornata soleggiata ma con temperatura molto bassa e terreno durissimo, l'azzurra è rimasta sempre nelle primissime posizioni considerando che davanti si è formato un sestetto rimasto in contatto per tutta la gara. Nel finale è stata l'olandese Lucinda Brand a involarsi, vincendo con 5” sulla connazionale Annemarie Worst che in volata ha preceduto la compagna di club Arzuffi. Da considerare che la Brand è un elemento di punta anche su strada, a conferma di come la pluralità di discipline sia premiante. Prestazione senza acuti invece per Eva Lechner, finita 19esima a 1'30”.
Grandissima prova per Jacob Dorigoni (sul podio sotto nella foto) fra gli Under 23: unico italiano in gara, l'azzurro ha seguito come un'ombra le orme del britannico Thomas Pidcock, che nel corso del terzo giro ha guadagnato una decina di secondi. Al suo inseguimento si sono posti il francese Antoine Benoist, bronzo europeo, e Dorigoni che allo sprint ha avuto la meglio, in una prova nella quale le scuole belga e olandese hanno decisamente segnato il passo. Discorso diverso fra gli Junior, dove i belgi hanno fatto doppietta con Witse Meeussen che ha battuto di 4” il figlio d'arte Thibau Nys e il tedesco Tom Lindner. Prestazione incoraggiante per Davide Toneatti, 11” a 52” considerando la sua pessima partenza e la grande rimonta nella fase centrale di gara.
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