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AZZURRRI DA PODIO IN COPPA
di Gabriele Gentili
La seconda tappa europea di Coppa del Mondo a Tabor (CZE) ha mostrato un movimento italiano in crescendo di condizione. Se il podio conquistato da Alice Maria Arzuffi era preventivabile e la conferma come la guida del ciclocross tricolore in questa stagione, il secondo posto di Jakob Dorigoni è un'autentica e piacevole sorpresa, soprattutto considerando come l'azzurro abbia dato battaglia al vincitore britannico Thomas Pidcock, uno dei maggiori talenti del ciclocross contemporaneo.

Andiamo per ordine: c'era grande attesa per la prova della Arzuffi che era reduce dalla sua prima vittoria (prima in assoluto per un'italiana) nel Superprestige. In una giornata soleggiata ma con temperatura molto bassa e terreno durissimo, l'azzurra è rimasta sempre nelle primissime posizioni considerando che davanti si è formato un sestetto rimasto in contatto per tutta la gara. Nel finale è stata l'olandese Lucinda Brand a involarsi, vincendo con 5” sulla connazionale Annemarie Worst che in volata ha preceduto la compagna di club Arzuffi. Da considerare che la Brand è un elemento di punta anche su strada, a conferma di come la pluralità di discipline sia premiante. Prestazione senza acuti invece per Eva Lechner, finita 19esima a 1'30”.
 
Grandissima prova per Jacob Dorigoni (sul podio sotto nella foto) fra gli Under 23: unico italiano in gara, l'azzurro ha seguito come un'ombra le orme del britannico Thomas Pidcock, che nel corso del terzo giro ha guadagnato una decina di secondi. Al suo inseguimento si sono posti il francese Antoine Benoist, bronzo europeo, e Dorigoni che allo sprint ha avuto la meglio, in una prova nella quale le scuole belga e olandese hanno decisamente segnato il passo. Discorso diverso fra gli Junior, dove i belgi hanno fatto doppietta con Witse Meeussen che ha battuto di 4” il figlio d'arte Thibau Nys e il tedesco Tom Lindner. Prestazione incoraggiante per Davide Toneatti, 11” a 52” considerando la sua pessima partenza e la grande rimonta nella fase centrale di gara.
A conclusione della giornata si disputava la prova Elite maschile, ma qui il copione era già scontato, con l'olandese Mathieu Van Der Poel che ha attuato la sua tattica preferita: dopo appena mezzo giro il campione europeo era già solitario al comando, mostrando una superiorità davvero schiacciante. Una gara che si è presto trasformata in una prova a cronometro, anche se nel finale con il tulipano che tirava un po' i remi in barca c'era un parziale riavvicinamento. Alla fine secondo ha chiuso il belga Michael Vanthourenhout a 14” battendo l'altro olandese Lars Van der Haar a 20”. Brutta giornata per il campione del mondo, il belga Wout Van Aert che ha chiuso settimo, mai in lotta per il podio. Per l'Italia 30° Gioele Bertolini e 34” Nicolas Samparisi.

Stesso copione il giorno dopo ad Hamme (BEL) per la terza prova del DVV Trofee dove Van Der Poel ha salutato la compagnia fin dalle primissime battute di gara per chiudere con 44” sul belga Tom Meeusen, suo compagno di colori alla Corendon Circus, e con 1’50” sull’altro belga Laurens Sweeks (Pauwels Sauzen). Molto più combattuta la prova femminile, anche per la sua ristretta durata (appena 39’) con ben 7 atlete nello spazio di 6”. A imporsi è stata l’olandese Annemarie Worst (Steylaerts 777) (all'arrivo nella foto della homepage) che ha potuto giovarsi dell’aiuto di Alice Maria Arzuffi, finita ai piedi del podio dietro le belghe Sanne Cant (Corendon Circus) e Ellen Van Loy (Telenet Fidea Lions). Ottavo posto per Eva Lechner (Creafin) a 21”.
Credito foto: www.federciclismo.it

Credito foto homepage: gettyimages_per_www.cyclingnews.com

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