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SE NE VA IL SIGNORE DELLA MTB
di Gabriele Gentili
Non si è campioni solo per quello che si vince, un Campione con la C maiuscola è anche nel suo modo di porsi, che gli fa travalicare i confini della nazionalità unendo il tifo di tutti gli appassionati. Julien Absalon (sotto nella foto e nella homepage), che in questi giorni ha scelto di appendere idealmente la bicicletta al chiodo, risponde appieno a queste caratteristiche, essendo stato capace di raccogliere grandi schiere di tifosi intorno alle sue imprese. D’altronde il transalpino, avendo corso in Italia, Spagna, Svizzera è diventato un cittadino del mondo, rispecchiando al meglio la sua generazione, che dallo sport trae spunto per vivere a 360°.

L’elenco delle vittorie di Absalon è sterminato: due ori olimpici (2004 e 2008), ben 8 mondiali di cui 5 da elite, 6 Coppe del Mondo, 3 Campionati Europei, ma chi frequenta i sentieri anno dopo anno è rimasto colpito anche da altre cose. Innanzitutto dalla sua maniacale passione per la bici, che l’ha sempre portato ad allenarsi anche oltre le ore stabilite ma soprattutto a seguire passo passo la messa a punto del suo mezzo, denotando competenza tecnica non comune. Poi dal suo modo di fare, sempre signorile, sempre con il sorriso, cosciente del suo ruolo nell’ambiente ma non per questo spocchioso, anzi sempre disponibile.

In Italia, dove per anni ha militato nella Bianchi insieme al suo amico-rivale José Hermida, tanto estroverso e vulcanico quest’ultimo quanto calmo e riflessivo il francese, ha lasciato bellissimi ricordi. Le sue sfide con Nino Schurter sono passate alla storia tanto che tre anni fa i copioni delle gare sembravano scritti a tavolino, con i due una spanna sopra tutti a sfidarsi tra scatti e controscatti, con la soluzione che immancabilmente arrivava solo alla fine, o con la volata nella quale l’elvetico era più avvezzo, o con uno scatto finale col quale Absalon chiudeva la partita. Gli acciacchi, ma soprattutto l’usura per una lunga carriera alla fine l’hanno avuta vinta e Absalon non ha voluto vivacchiare, scegliendo la via del ritiro a stagione in corso, per dedicarsi interamente alla sua squadra, nella quale magari costruire un altro Absalon e dare alla Francia una guida. La scuola francese ha molti giovani validissimi, ma senza il suo nume sembra aver perso molto smalto e essersi allontanata dalla dominante Svizzera: Absalon è pronto a invertire la tendenza anche in questa nuova "mission".
Credito foto: archivio_bianchi_per_vitesseonline
Credito foto homepage: https://www.facebook.com/julienabsalonmtb/
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