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IL BRANCO
di Stefano Conca
I cicloamatori tendono ad aggregarsi e stare insieme. Nel gruppo si instaurano delle vere e proprie gerarchie, esattamente come avviene in un branco. Innanzitutto non ci possono essere due capitani, e come per i lupi esiste un solo capo branco: il cicloamatore ALFA. Di solito è il più forte di tutti, dotato di grande esperienza, è soprattutto un "leader". Si muove con indifferenza e si comporta in modo tollerante ma è fermo e sicuro di sé. Non ha bisogno di dimostrare niente a nessuno, pedala volentieri nella pancia del gruppo accerchiato dai compagni a lui più devoti. Si preoccupa della sicurezza e delle necessità del suo branco; veglia sugli equilibri tra i componenti perché: calma e serenità sono alla base del suo status. Di tanto in tanto si porta alla testa del gruppo per reimpostare l'andatura e per rinfrescare la memoria soprattutto della sua principale minaccia: il cicloamatore BETA. Di rango immediatamente inferiore, è anch'esso dotato di grande capacità psicofisica, è altrettanto forte ma non gode della stessa stima e venerazione. Deve guardarsi le spalle in continuazione da chi aspetta solo una sua "defiance" per scalzarlo e prenderne il posto. Il suo obbiettivo è assumere il comando e questo gli costa enorme fatica. Per dimostrare tutto il suo valore, oltre a partecipare a numerose gare e manifestazioni, è costretto a tirare il gruppo in tutte le condizioni atmosferiche e durante la maggior parte del tempo. Non può sottrarsi a nessuna sfida, e se non avrà successo, e' molto probabile che si allontanerà dal gruppo alla ricerca di un nuovo branco da comandare. Nella linea gerarchica, sotto di lui, seguono i cosiddetti cicloamatori SUBORDINATI. Questi non raggiungeranno mai un ruolo di responsabilità. Sono medi pedalatori, si accontentano di fare parte del branco che gli garantisce protezione e sopravvivenza, ma soprattutto sono i "ciucciaruote" più spregiudicati della strada. Possono rimanere in scia per decine e decine di chilometri senza mai offrire un cambio, e senza per questo sentirsi in difetto. Gli ultimi sono gli anziani. Alcuni di loro godono di grande rispetto; nonostante l'età riescono ancora a stare a ruota, e durante le soste al bar non è raro vederli dispensare perle di saggezza al resto del gruppo. Altri, purtroppo, sono ormai diventati un peso, vanno sempre aspettati e finiranno per essere allontanati. Fuori dal branco ci sono i LUPI SOLITARI: cicloamatori che si aggirano soli tra campagne, paesi e città. Si allenano autonomamente e se non sono costretti non attaccano quasi mai. A meno di una forma fisica eccellente, non si avventurano in coraggiosi sorpassi e lunghe galoppate con sconosciuti lupi argentati al traino. Per contro, potrebbero cadere facili prede di un branco in feroce pedalata selvaggia. Infine parafrasando un celebre proverbio africano: non importa se sei ciclomotore alfa, beta o un lupo solitario, l'importante è che tu non smetta mai di pedalare!
Credito foto: https://www.adgblog.it/wp-content/uploads/2015/09/Lupo-Alberto.jpg
Credito foto homepage: Archivio Sport Service
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7