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UN TOUR MINATO ALLE SUE BASI
di CicloZeman
Per moltissimi appassionati il Tour de France è finito il 25 luglio, il giorno della caduta e conseguente ritiro di Vincenzo Nibali. Era la tappa dell’Alpe d’Huez e lo Squalo aveva dimostrato di essere al massimo della forma, pronto a piazzare il colpaccio ai danni della Sky che stava preparando da parte sua l’attacco di Froome. Ma nel caos creato dalle migliaia di “tifosi” pronti solo a mostrare le loro bandiere e i loro assurdi copricapi, a farsi vedere al passaggio delle telecamere, a dare tremende pacche sui corridori nel pieno del loro sforzo, il tutto senza un minimo di controllo da parte della gendarmerie francese, era chiaro che qualcosa poteva succedere e quel qualcosa è successo, con un esagitato che si è sporto troppo per fotografare lo scatto di Nibali e la moto dell’organizzazione che ha fatto da tappo. L’organizzazione del Tour, tanto decantata, ha fatto una figura penosa e bene farà la Bahrain Merida a citarla per danni, perché per un po’ di stupido spettacolo si è messa a repentaglio la salute degli stessi protagonisti dello stesso, quando sarebbero bastate un po’ di barriere e di controllo in più.

Il Tour è vicino alla sua conclusione e le forze in campo sono ormai emerse: il Team Sky ha visto svanire man mano quasi tutti i propri rivali, fra crisi interne (la Movistar dei tanti decantati tre capitani) e rivali incapaci di avere una continuità di rendimento. La classifica però è ancora abbastanza corta se si considera che in 7 sono racchiusi in 4 minuti, ma i veri pericoli per la Sky vengono da due di loro: Tom Dumoulin (Team Sunweb) è a 1’50” dalla vetta e ha dalla sua la cronometro del sabato dove può anche ribaltare il tutto se terrà sui Pirenei. Partito con qualche perplessità, lungo il tragitto ha trovato sempre più convinzione nei propri mezzi confermandosi un grande specialista delle corse a tappe, il rischio è di fare la fine dell’eterno secondo. L’altro è Primoz Roglic (Team Lotto Nl Jumbo), rivelazione della stagione che anche sulle strade francesi è sembrato il più pronto a dare battaglia alla Sky anche grazie a una squadra apparsa estremamente competitiva.
Il vero rivale della Sky però sembra essere… la Sky: la situazione di classifica con Geraint Thomas (in alto nella foto in maglia gialla) primo e il capitano Chris Froome a 1’39” pone molti dubbi su come verrà gestita la situazione. Thomas si trova alle porte del grande successo di una carriera lunga e che sembrava volgere al termine, ma non ha mai mostrato cedimenti e col passare dei km da gregario è divenuto cocapitano della squadra, Froome da parte sua mira sempre alla quarta vittoria consecutiva in un grande giro, ma come ribaltare la classifica, considerando anche che Thomas a cronometro non è assolutamente fermo? A parole entrambi dicono che quel che conta è che vinca la Sky, ma per l’appunto sono solo parole. Sarà la strada a decidere, o magari un ordine arrivato dalle radioline della squadra…
Credito foto: http://www.cyclingnews.com/
Credito foto homepage: Horst_Brozy_www.pinterest.ca/pin/849421179690918580/?lp=true
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