Raramente è capitato di assistere a un Campionato Italiano dall’esito così scontato, almeno nella prova regina, quella Elite maschile. D’altronde chi mai avrebbe scommesso un centesimo contro il Kerschbaumer (all'arrivo nella foto della homepage) di queste settimane, capace di mandare in crisi anche il più grande di tutti, Nino Schurter? A Pila l’esito della corsa non è stato mai in bilico proprio perché l’altoatesino in questo momento ha una marcia in più di tutti perché tutto combacia, soprattutto una condizione che è arrivata al momento giusto, complice quella famosa allergia che gli rende la primavera un vero calvario. Sin dal primo giro il campione uscente è andato in fuga, alle sue spalle si sono posti i gemelli Braidot, ma sempre a rispettosa distanza di almeno un minuto, ma loro come gli altri sembravano affrontare un’altra gara rispetto al portacolori della Torpado Gabogas, andato a vincere in assoluta scioltezza in 1h34’33” con 1’22” su Luca Braidot, 1’44” sul fratello di quest’ultimo Daniele e 2’17” sul terzo componente dei Carabinieri, Mirko Tabacchi. Considerando i due Bianchi Countervail Nadir Colledani e Marco Aurelio Fontana, giunti a seguire e spegnersi un pò nel finale, più i due della Focus Selle Italia Andrea Tiberi e Gioele Bertolini, protagonisti di una giornata no, la squadra per gli Europei di Glasgow è fatta, con Kerschbaumer che allo stato delle cose appare come una delle migliori carte da giocare non solo nella mountain bike, ma in tutta la spedizione azzurra alla rassegna multisportiva.

Decisamente più lottata la gara femminile, anche grazie alla scelta di Chiara Teocchi (Bianchi Countervail) di anticipare di un anno il passaggio fra le elite, almeno per quest’occasione. Proprio la bergamasca si è posta in avanti insieme alle due ultime vincitrici del titolo Eva Lechner (Clif Pro Team) e Serena Calvetti (Ktm Protek Dama) con alle loro spalle le tricolori Marathon Mara Fumagalli (Focus Italy) e Eliminator Anna Oberparleitner (Lapierre Trentino Alé). All’ultimo giro davanti rimanevano Lechner e Calvetti, che nel bosco era costretta a cedere: per la Lechner un ritorno alla maglia tricolore che le restituisce il sorriso appannato dalle ultime uscite internazionali, completando così la dozzina di maglie vinte, una da junior, tre da U23 e il resto fra le Elite. La Calvetti ha chiuso a 1’11”, la Teocchi a 2’40”. In chiave futura più indicativa è risultata la prova Under 23 dove Marika Tovo (Rudy Project) ha confermato con qualcosa di solido quel salto di qualità evidenziato sin dalle sue prime uscite. La veneta ha stroncato sul passo la resistenza di Martina Berta, costretta poi al ritiro per una caduta con sospetta frattura a un braccio e conseguente chiusura anticipata della stagione. La Tovo ha chiuso con ben 2’30” sulla compagna di colori Giorgia Marchet e 3’05” su Greta Seiwald (Focus Selle Italia). La gara ha confermato nel complesso l’estrema vitalità della categoria, più competitiva dei pari età maschili, dove pure si è assistito alla bella sfida fra Juri Zanotti (Torpado Gabogas) e Alessandro Saravalle (Silmax Racing Team) che giocava in casa e che ha saputo reagire anche quando gli è scesa la catena, riagganciando il rivale prima del giro finale. Volata lunga di Zanotti con Saravalle che ha rinunciato a 20 metri dal traguardo cedendo al rivale con l’onore delle armi.