Se il Mondiale maschile è sulla carta incertissimo, quello delle donne appare estremamente chiaro in sede di pronostico, sembra infatti difficile che il titolo possa sfuggire all’Olanda e in particolare ad Annemiek Van Vleuten (nella foto della homepage), autentica specialista della salita. In tutte le classiche e le corse a tappe dove ci sono da affrontare pendenze importanti, la Van Vleuten quest’anno ha fatto sempre la differenza e questo rappresenta qualcosa di clamoroso pensando che le sue caratteristiche erano ben altre a inizio carriera. La sua superiorità su un percorso come quello austriaco è fuori discussione, però… Il problema per la Van Vleuten potrebbe essere costituito dalle sue stesse compagne di squadra, perché l’Olanda, avendo un numero incredibile di campionesse a sua disposizione, difficilmente riesce a costruire una tattica omogenea. Si è visto all’Europeo di Glasgow, quando una componente correva contro l’altra, quando un’olandese andava in fuga erano le compagne a tirare il gruppo all’inseguimento. Contare su una tattica di squadra appare difficile, la Van Vleuten dovrà essere pronta a giocare le sue carte in completa autonomia.
La debolezza dell’Olanda è la forza della squadra italiana costruita intorno a Elisa Longo Borghini (sotto nella foto). Il bronzo olimpico si trova a meraviglia sul percorso austriaco e la forma, inseguita a lungo nel corso della stagione, sembra essere arrivata al momento giusto. Anche l’ultimo test, la prova del World Tour donne disputata a Madrid in contemporanea con la chiusura della Vuelta, ha visto l’azzurra della Valcar chiudere ottava a 36” dalla vincitrice, l’olandese Ellen Van Dijk, ma in quell’occasione l’azzurra pensava evidentemente a collaudarsi e quasi a coprirsi rispetto alle avversarie che si troverà di fronte a Innsbruck. Inoltre la formazione azzurra è stata costruita con un manipolo di ragazze capaci di correre in salita e non va sottovalutata la verve di Erika Magnaldi, l’ex granfondista che già ha avuto modo di mettersi in luce nel corso della stagione nelle classiche più impegnative e che potrebbe essere anche l’arma a sorpresa della pattuglia del Ct Salvoldi.
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