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CAVALLI TRICOLORE E,
IN UK AZZURRE PROTAGONISTE
di CicloZeman
L’Ovo Energy Women’s Tour è considerato uno dei massimi appuntamenti del ciclismo femminile: la corsa a tappe britannica, inserita nel World Tour, richiama ogni anno le migliori squadre e le migliori cicliste del momento e quindi rappresenta un importante punto di vista sulle gerarchie del ciclismo rosa. L’edizione di quest’anno è stata tra le più combattute e non deve trarre in inganno se la più parte delle cinque tappe previste si è risolta in volata perché l’evoluzione tattica delle varie frazioni ha determinato molto.

Il Tour l’ha vinto l’americana Coryn Rivera, una delle nuove leve del ciclismo a stelle e strisce a dispetto dei suoi 26 anni, portacolori del Team Sunweb che continua a migliorare tanto al femminile quanto al maschile. La Rivera ha dimostrato di sapersela cavare sia in volata, con la vittoria nella seconda tappa, riuscendo a tenere testa al Waowdeals Pro Cycling Team che ha corso in funzione della sua capitana, l’immarcescibile olandese Marianne Vos finita seconda a 11”, ma dimostratasi ormai tornata ai suoi consueti livelli e pronta a dare battaglia sia agli Europei che ai Mondiali. Terza la sua coequipier, la britannica Danielle Rowe a 25” in una classifica estremamente corta se si considera che le prime 10 sono racchiuse nello spazio di 34”. Fra esse c’è anche Elisa Longo Borghini (Wiggle High) (sotto nella foto) che ha chiuso sesta a 32” ma soprattutto ha conquistato la palma di miglior scalatrice. L’azzurra ha finalmente messo alle spalle la difficile primavera vissuta quest’anno e ha mostrato una condizione invidiabile, con una permanente presenza nelle prime posizioni. Toccherà a lei ora guidare la nazionale italiana femminile ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona: il percorso spagnolo è insidioso, ma la squadra azzurra potrebbe anche costruire una tattica più adatta a far emergere elementi più veloci, come la Confalonieri per due volte settima di tappa in Gran Bretagna.
La prova britannica non ha visto successi di tappa azzurri, ma le ragazze italiane sono state sempre protagoniste: Giorgia Bronzini a dispetto dei suoi 35 anni si conferma una delle sprinter più forti al mondo, con due secondi posti mentre uno è toccato alla Bastianelli, anche quarta nell’ultima tappa, un altro talento recuperato e che può ancora dare molto.

Intanto nell’ultimo fine settimana, subito dopo la corsa britannica, si è gareggiato ad Aglié (TO) per il titolo nazionale con un esito invero sorprendente, la vittoria della ventenne Marta Cavalli (Valcar Pbm) (nella foto della homepage) tornata così in evidenza a due anni di distanza da un bruttissimo infortunio che sembrava aver posto fine anzitempo alla sua carriera. La Cavalli è stata bravissima a interpretare una gara molto difficile, prima per la fuga solitaria di Silvia Valsecchi, poi per l’attacco in salita di Elisa Longo Borghini. Il quintetto formatosi al comando aveva ben 1’20” di vantaggio a 15 km dalla conclusione, ma il lavoro delle gregarie delle velociste ha ricucito il distacco e a 2 km Sofia Bertizzolo ha provato l’allungo trascinandosi dietro la Cavalli che l’ha poi battuta allo sprint, con la Bronzini vincitrice della volata delle deluse.
Credito foto: http://www.cyclingnews.com/
Credito foto homepage: https://www.obiettivonews.it/
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