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PROMOSSE E RIMANDATE NELLA MTB ROSA
di Gabriele Gentili
Dopo aver dato spazio la scorsa settimana ai promossi e bocciati della Mtb maschile, questa volta tocca alle donne passare l’esame. In questo caso non è semplicissimo individuare la numero 1, anche se le due vittorie di tappa in Coppa del Mondo, unite ai risultati ottenuti anche nelle gare più lunghe fanno pendere la bilancia a favore della danese Annika Langvad (nella foto della homepage), se non altro perché si conferma la più poliedrica fra le biker in attività, capace di prendere confidenza anche con la novità dello short track come ha dimostrato a Nove Mesto.

In classifica però la danese ha solo 38 punti di vantaggio sulla svizzera Jolanda Neff, che ad Albstadt ha inflitto alle avversarie una sonora lezione, dominando la gara dall’inizio alla fine. Anche la Neff ha preso confidenza con lo Short Track e sembra ormai ritornata ai livelli ai quali aveva abituato, al pari di Pauline Ferrand Prevot, la francese alla quale però bisogna fare una tiratina d’orecchie, perché il suo altalenarsi continuo fra Mtb e strada non le giova, impedendole di avere quel guizzo in più per vincere da una parte o dall’altra. Promossa sicuramente è Gunn-Rita Dahle Flesjaa (sotto nella foto), l’intramontabile mamma norvegese che continua a mietere allori, ultimo il titolo europeo Marathon conquistato a Spilimbergo, ma anche nel cross country si difende più che bene, a giudicare dal 4° posto di Nove Mesto.
Tra le bocciate sicuramente è l’ucraina Yana Belomoina (a lato nella foto), la vincitrice della Coppa dello scorso anno che in classifica di Coppa sconta l’assenza in Sud Africa, ma che dopo il terzo posto di Albstadt è andata incontro a una debacle in terra ceka. La sensazione è che qualcosa sia mancato in fase di preparazione invernale, il che comunque non pregiudica il prosieguo della stagione, soprattutto nelle prove titolate. Bocciata anche Eva Lechner, la numero uno azzurra! La cura Bramati sembrava averle restituito smalto nel ciclocross, ma nella Mtb sono riemersi i soliti problemi, con il suo ritmo che va progressivamente spegnendosi mentre le altre scappano via.
Restando in casa italiana, promuoviamo in blocco tutto il nucleo delle Under 23: trovarne ben quattro nelle prime 14 in classifica è un patrimonio da tenerci ben stretto, ma che deve far riflettere per trovare le giuste misure al momento del loro progressivo passaggio di categoria. La migliore finora è stata Marika Tovo, capace di un clamoroso podio a Nove Mesto, ma anche la Teocchi, quarta ad Albstadt ha tenuto più che bene. La Marchet è la vera rivelazione della stagione, la Berta è partita più in sordina rispetto allo scorso anno ma potrebbe essere l’arma in più nella seconda parte di stagione. L’importante è proseguire su questa strada, per ridare vigore all’asfittico settore assoluto femminile.
Credito foto: facebook.com/gunnritadahleflesjaa - facebook.com/Yana-Belomoina
Credito foto homepage: http://www.cyclingnews.com/
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