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IL CAPOLAVORO DI MARTA BASTIANELLI
di CicloZeman
Se da un lato il mese di agosto ha confermato, in tutte le prove del World Tour femminile siano esse in linea o a tappe, il predominio del ciclismo olandese, dall’altro è stato illuminato dall’impresa di Marta Bastianelli (all'arrivo nella foto della homepage) agli Europei di Glasgow, dove la velocista laziale ha finalizzato al meglio lo splendido lavoro compiuto da tutta la squadra azzurra, sempre all’attacco e capace di sfruttare al meglio le contraddizioni della nazionale olandese grande favorita. “Con troppi galli a cantare non si fa mai giorno” recita il proverbio e la prova scozzese ha confermato il detto con le stelle olandesi che si facevano la guerra fra loro. Esemplare in tal senso quanto avvenuto a 10 km dal traguardo con in fuga un quintetto fra cui la nostra Elisa Longo Borghini ma anche le olandesi Van Der Breggen e Mackaij. Una situazione ideale per la prima, la più veloce del quintetto e con una compagna pronta a tirarle la volata, ma da dietro sono state proprio le altre olandesi a trascinare il gruppo verso il ricongiungimento. Nella volata poi è emersa Marta Bastianelli, tornata ai fulgori di 10 anni fa quando vestì anche la maglia iridata e che con una volata imperiale beffava l’olandese Marianne Vos e la tedesca Lisa Brennauer, con Elena Cecchini ai piedi del podio.
 
Pur delusa dall’esito della gara continentale, la Vos (sul podio sotto nella foto) ha confermato nel mese di agosto di essere tornata ai vertici mondiali, confermandosi protagonista in ogni prova alla quale si è impegnata. Nel Prudential RideLondon riservato alle donne, solamente la sua connazionale Kirsten Wild (Wiggle High5), in preparazione per la rassegna continentale su pista, l’ha preceduta, mentre terza finiva una splendida Elisa Balsamo (Valcar Pbm). Alla Vargarda WestSweden, disputata successivamente agli Europei, posizioni invertite rispetto alla prova londinese, con la Vos davanti alla Wild e alla finlandese Lepisto (Cervelo Bigla) con la Cecchini (Canyon Sram) ancora quarta e la Guarischi (Virtu Cycling) immediatamente dopo. Ma è al Giro di Norvegia che la pluricampionessa mondiale ha messo in mostra la sua strapotenza dominando tutte e tre le tappe per conquistare il successo finale davanti alla svedese Emilia Fahrin (Wiggle High5) e all’americana Corey Rivera (Sunweb) con l’azzurra Chiara Consonni (Valcar Pbm) 12esima.
Nel GP di Plouay risoltosi in una volata di gruppo è toccato ad Amy Pieters (Boels Dolmans) assaporare il successo beffando l’immancabile Vos, ancora una terza posizione per l’americana Rivera e ancora una medaglia di legno per la nostra Elena Cecchini, confermatasi però sprinter di qualità.

E’ chiaro che nelle prove del World Tour la supremazia olandese si evidenzia in ogni evento a testimonianza dell’eccezionale bacino di talenti che il ciclismo femminile dei Paesi Bassi possiede, ma quando si tratta di correre mettendo a frutto anche strategie specifiche, quando bisogna mettersi al servizio di un solo capitano, allora l’Italia ha ancora chance. Un viatico davvero invitante verso i prossimi Mondiali di Innsbruck.
Credito foto: www.cyclingnews.com
Credito foto homepage: www.facebook.com/MartaBasti87
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