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KWIATKOWSKI PROFETA IN PATRIA
di CicloZeman
Il periodo di collegamento fra Tour e Vuelta è contraddistinto da molte prove brevi a tappe, dove coloro che sono chiamati a “tenere” la condizione ottenuta in Francia si confrontano con chi viene dal Giro ed ha quindi necessità di rodare nuovamente la gamba. Guardando quanto è successo in agosto, è chiaro che i reduci del Tour, proiettati verso la Spagna, partivano con un certo vantaggio e il Giro di Polonia, la prova principale inserita nel World Tour, lo ha confermato. Il detto “nemo profeta in patria” è stato clamorosamente smentito da Michal Kwiatkowski, finalmente libero dagli obblighi di gregariato svolti ancora una volta egregiamente al Tour, onorando appieno il ruolo di capitano nella gara di casa dimostrando di saperlo interpretare anche in gare di più giorni e non solo nelle classiche. Kwiatkoski è emerso nella seconda parte del Giro, nelle tappe più impervie controllando poi il ritorno di Simon Yates, il britannico della Mitchelton Scott tornato alla brillantezza mostrata nella prima parte del Giro d’Italia, dove sembrava avviato alla vittoria finale per poi affondare clamorosamente nell’ultima settimana. Yates, finalmente affiancato dal fratello Simon reduce da un Tour incolore, vuole riscattarsi in terra iberica, se riuscirà a mostrare quella tenuta che nell’arco delle tre settimane forse ancora gli manca.

In Polonia è tornato a emergere un altro dei grandi delusi in terra italiana, quel Thibaut Pinot (sotto nella foto) che proprio per onorare la corsa rosa aveva rinunciato al Tour non nascondendo di puntare al bersaglio grosso. Dopo il ritiro italiano, del capitano della Groupama FDJ si erano perse le tracce, in Polonia ha mostrato di aver ritrovato il giusto passo in salita conquistando un terzo posto ottenuto senza grandi squilli, facendo della costanza la sua arma migliore. Buona anche la prova di George Bennett, il neozelandese che si sta sempre più affermando come uomo affidabile per le corse a tappe salendo nelle quotazioni del suo team, il Lotto Nl Jumbo, e anche per Davide Formolo, che ha chiuso con un positivo ottavo posto che avrebbe potuto essere ancora migliore se la Bora Hansgrohe gli avesse affidato in toto le chiavi della squadra, invece condivise con il tedesco Buchmann finitogli immediatamente davanti in classifica. Tra gli sprinter il migliore è stato sicuramente il campione tedesco Pascal Ackermann, vincitore delle prime due tappe e proiettato verso un ruolo da protagonista ai successivi Campionati Europei, conclusi con una caduta nelle fasi finali quando la corsa si stava risolvendo.
Altra corsa a tappe del World Tour erano il Binck Bank Tour, la prova disegnata fra le strade di Olanda e Belgio dove è tornata a splendere la stella dello sloveno Matej Mohoric (nella foto della homepage), il portacolori della Bahrain-Merida da molti considerato non a torto uno dei migliori interpreti delle stage race di lunghezza media. Lo sloveno ha messo a frutto la sua regolarità da passista adatto anche alle medie salite aggiudicandosi la prova davanti all’australiano Michael Matthews, al quale non è stato sufficiente il successo nell’ultima tappa per annullare il distacco accumulato. A completare un podio di assoluto livello, con corridori specifici per questo tipo di corse, il belga Tim Wellens, protagonista nella prima parte del Giro d’Italia. Per l’Italia 16esima piazza per Diego Ulissi, che lavora per convincere il Ct Davide Cassani ad affidargli un ruolo nel difficilissimo Mondiale di Innsbruck.

Non contento, Mohoric ha poi completato il suo splendido agosto aggiudicandosi il Giro di Germania, prova in 4 tappe con molti reduci del Tour non presenti alla Vuelta, a cominciare dai primi due classificati Geraint Thomas e Tom Dumoulin. Lo sloveno ha chiuso con 6” sul tedesco Nils Politt (Katusha Alpecin) primo nell’ultima tappa e con 12” su Maximilian Schachmann (Quick Step Floors) con Dumoulin (Team Sunweb) quarto a 16” davanti al nostro Damiano Caruso (Bmc) a 26”. Lo sloveno inizia a essere un cliente da considerare anche in ottica Mondiali, vista la sua condizione di forma.
Credito foto: nicolas_gotz_per_equipegroupamafdjfr
Credito foto homepage: www.cyclingnews.com
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