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EDITORIALE
di Paolo Dossena
Oggi 2 maggio in Israele Gino Bartali verrà insignito della più grande onorificenza che Israele riconosce a un cittadino non di religione ebrea. Riconoscimento motivato da avere collaborato all’espatrio di molti ebrei nel periodo nazi-fascista in Italia trasportando i documenti falsi in bicicletta durante i suoi allenamenti. Una storia che è stata fatta conoscere solo dopo la sua morte in quanto “Ginettaccio” affermava che "fare del bene non deve essere motivo di applausi personali ma serenità con la propria coscienza”. Persona e ciclista fantastico Gino Bartali meriterebbe una gran fondo che lo ricordasse magari proprio in parte di quelle strade su cui pedalò per salvare centinaia di ebrei. Una cosa seria però non i tentativi modesti visti in passato. In effetti se giustamente esiste il giorno della memoria della Shoah (27 gennaio) perché nel nostro piccolo non fare altrettanto con il “Grande Gino”?
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