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LETTERA "E"
di Enrico Monti
E-bike: fino a qualche anno fa almeno qui eravamo tranquilli, le sole maniere per barare in una gran fondo erano il taglio sistematico e scientifico del percorso e l’abuso di sostanze proibite. L’avvento della propulsione elettrica ha sparigliato le carte e creato più di un imbarazzo a personaggi ultra cinquantenni che hanno scalato il Pordoi 10 minuti in meno di Indurain. Hai voglia a insistere che non sono credibili….nulla da fare. Il vero E-biker non molla e sciorina ore e costi sostenuti in allenamenti spasmodici, diete pazzesche e tabelle massacranti. Solo quando la bicicletta parte da sola avviata dal pacemaker del giudice si rassegna e lascia il prezioso salame a chi ne ha diritto.
 
Effetto placebo: risultato sperimentale derivato dall’induzione psicologica per via mentale vulcaniana. Ponete le vostre mani sulla tempia dell’amico e ripetete con lui “non mi devi succhiare le ruote in volata” mentre con le ginocchia gli assestate un colpo proibito. Il risultato è garantito.
 
Eroica: avete un qualche mucchio di ruggine con due ruote e una sella? Trovate nel cortile vicino ai funghi e alle sfiandrine dei relitti metallici con raggi e fili vari? Scoprite per caso in soffitta delle maglie tarlate e piene di bachi? Avete nei pressi di casa vostra sei o sette chilometri impercorribili se non con moto da trial e SUV a 8 ruote motrici? Organizzate subito un’Eroica e un mercatino d’Epoca!
 
Evasione: il nostro è uno sport di evasione, dal logorio della vita moderna (con o senza carciofo), dal lavoro stressante e snervante (specie se sei alle prese con studi di settore e Fisco), dal menage familiare (liste della spesa kilometriche e multivariabili in 18 supermercati e negozi a seconda dell’articolo, ricariche plurime di telefonini, su e giù quotidiani per palestre e scuole di musica), dai vicini invadenti e rumorosi (che organizzano rave party nel tuo cortile). Insomma la bici ti fa sognare, ti fa volare, ti fa librare nell’aria come una colomba. Però smettila di vivere nel terrore del TAS, del TNAS, dei NAS, della X Mas e sniffa un po’ meno.
 
Evvai!: tipica espressione di chi riesce, dopo lunghi e spasmodici appostamenti, a capire dove la tua dolce metà o la tua mammina (se sei un tifoso dell’elettrodomestico più economico ed efficiente del mondo) ha nascosto la Carta di Credito o il libretto degli assegni per impedirti l’ennesimo “incauto acquisto a 3 zeri in fibra di carbonio. Il guaio è che nel frattempo la marca che volevi prendere ha messo sul mercato almeno 4 nuove versioni che ti devi nuovamente ristudiare ed analizzare e devi ripartire da capo.
 
Eilander: versione italica del più noto Highlander anglosassone. Il nostro è in genere un ometto già negli ‘anta, anzi possiamo affermare con certezza che si trova negli ‘anta terminali; fermo sulle antiche tradizioni ciclistiche imparate in gioventù (ha corso con Gimondi e Adorni) adopera da sempre e per sempre cinghietti fermapiedi, telaio in tubo Dalmine da 1cm. di spessore, cambio Super Record a 8 velocità, palmer e ruote artigianali in magnesio (si vede dal fatto che nel buio scintillano). Il guaio è che il nostro ometto, nella tradizionale sgambatella delle 8.30 del sabato mattina in cui si raduna tutta la créme della zona, al primo zappellotto in cui tradizionalmente comincia la scrematura del gruppo, è là, nelle prime posizioni, quasi senza fatica apparente, mentre il 75% del plotone scruta febbrilmente il proprio cruscotto per capire come sia possibile farsi staccare da quell’ammasso di ferro e cotonati vari. Se interpellato con affabilità risponde che il segreto è in una sana vita semplice e una buona colazione: ½ Kg. di bucatini all’amatriciana, due wurstel alla tirolese, mezza boccia di vino e un caffè, ma senza zucchero!
Credito foto: http://www.pinarello.com/it - https://www.youtube.com/
Credito foto homepage: Archivio Sport Service
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7