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É GIÀ TEMPO DI CICLOCROSS
di Gabriele Gentili
Con l’ormai consueto antipasto americano è partita la Coppa del Mondo e con lei tutta la stagione del ciclocross internazionale. Una stagione che andrà avanti a ritmo serrato fino a fine febbraio, con le varie challenge internazionali a costituirne le colonne portanti fino ai Mondiali in programma nel primo weekend di febbraio in Danimarca, a Bogense. Si preannuncia il solito confronto fra le due grandi scuole internazionali, Belgio e Olanda che tradizionalmente si spartiscono gran parte dei trofei lasciando agli altri le briciole, ma la grande curiosità è capire se in campo maschile, qualcuno sarà in grado d’inserirsi nel dualismo fra Mathieu Van Der Poel e Toon Van Aert.

I due grandi campioni dei prati vengono da un 2018 che li ha visti grandi protagonisti anche su strada e Mtb: Van Der Poel, considerato il più poliedrico corridore al mondo, ha portato a casa una medaglia di bronzo ai Mondiali di Mtb ma si è distinto anche su strada fino a giungere alle spalle del nostro Trentin agli Europei di Glasgow, beffando proprio quel Van Aert suo acerrimo rivale nel ciclocross che da parte sua si è rivelato splendido interprete di classiche impegnative e protagonista alla Campagna del Nord. I due sono i perfetti prototipi del nuovo ciclocrossista che non riduce la sua attività all’inverno né che interpreta il resto della stagione solo come preparazione per l’attività sui prati, ma che sa emergere in ogni tipo di situazione.

Negli Usa, mentre il Belgio si è schierato in forze, l’Olanda ha quasi del tutto rinunciato alla lunga trasferta, con Van Der Poel che per non ripetere l’errore dello scorso anno che lo portò ad affrontare il Mondiale di ciclocross con le pile scariche dopo aver conquistato tutte le challenge a disposizione ha scelto di esordire più avanti. Non così Van Aert, che però chiaramente deve ancora ritrovare il colpo di pedale e che si è trovato di fronte connazionali ben più rodati, su tutti Toon Aerts che a Waterloo, nella prima prova, lo ha staccato di 17” in una gara dove i primi 5 sono tutti belgi, a Jowa City una settimana dopo ha dominato con 52” di vantaggio, più staccati i giovani Michael Vanthourenhout e Quinten Hermans. La sensazione è che, quando i due campioni saranno a pieno regime, tornerà a scavarsi un solco, anche se Aerts (nella foto della homepage), già campione europeo della specialità, non è da sottovalutare avendo le pile più cariche. Almeno per ora…
In campo femminile l’incertezza regna sovrana almeno in partenza: nella prima prova è emersa la classe dell’olandese Marianne Vos (sopra nella foto), che ha chiuso anzitempo la stagione su strada non potendo per caratteristiche ambire a qualcosa d’importante ai Mondiali, così ha ripreso la vecchia confidenza con i ciclocross aggiudicandosi la gara di Waterloo quasi allo sprint sull’americana Ellen Noble, mentre una settimana dopo ha prevalso la padrona di casa Kaitlin Keough davanti alla britannica Evie Richards, ancora U23 e ancora alla Vos. Qui è tornata a farsi vedere Eva Lechner, che ha colto un buon sesto posto a 53” confermando che nel ciclocross ha ormai maggiori chance di piazzamento che nella Mtb.
Credito foto: www.facebook.com/MarianneVosOfficial - www.sellesmp.com

Credito foto homepage: organizzatori_junglecross_jowa_city

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