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TEMPO DI CORRERE
di Giovanni Camorani
RESISTENZA - INTENSITA' - RECUPERO
Siamo in "zona gare" chi è già ben rodato, chi è in ritardo per maltempo o per altri motivi, soprattutto lavoro. Chi perchè ha obiettivi più avanti.
 
Per chi ha già terminato la preparazione specifica e gareggia per il massimo risultato ora dovrà osservare una settimana tipo di questo genere:
 
Lunedì, scarico "obbligatorio" per smaltire le scorie della gara.
Martedì, riposo, è ammessa una pedalata terapeutica per il "rialzo" degli ormoni. 
Mercoledì, giorno di "tabella" (vedi sotto) con brevi sforzi anche massimali.
Giovedì, solo le sensazioni dettano quale sia lo sforzo indicato nel giorno del libero allenamento.
Venerdì, riposo, massaggio, relax!
Sabato un ragionevole pregara.
Domenica, gara.
LA "TABELLA" DEL MERCOLEDÌ
Deve essere impostata per allenare la resistenza fisica/organica - quindi sforzi protratti - ma anche l'intensità dello sforzo - perciò brevi tratti di sforzo strenuo - Altrettanto necessario ed importante è il recupero, sia fra gli sforzi durante la seduta, sia nel corso della settimana.
 
Per chi è in ritardo consiglio di dissociarsi da chi va già forte ... niente di peggio che procurarsi danni cellulari dovuti a sconvenienti fuorigiri. Serve invece tracciare un cammino che porti via, via ad un periodo di forma duratura. Programmare è il segreto non solo per ottenere i migliori vantaggi, ma è soprattutto garanzia di longevità atletica. E non solo.
 
VEDIAMO ORA LO SFORZO NEI VARI DECENNI
Conoscere se stessi è la prima cosa da farsi, casomai aiutati da un tecnico del settore, infatti, tutti noi siamo unici ed irripetibili. Fatto ciò è bene catalogarsi, ovvero seguire le norme che regolamentano gli sforzi ed i recuperi nei vari decenni. È fondamentale entrare nell'ordine delle idee che anche il riposo è parte integrante dell'allenamento!

Fino a 30 anni ogni tipo di sforzo non fa paura ... più o meno si recupera nell'arco della notte

Da 40 a 50 anni è necessario regolarsi con l'attento ascolto delle proprie sensazioni

Da 50 a 60 anni meglio il controllo con strumenti specifici (Superop per esempio ...)

Da 60 a 70 anni (ed oltre) si impone la continuità nel training, il controllo dello sforzo e deve prevalere il concetto che pedalare è un necessario "obbligatorio" momento terapeutico.

Nella foto il leggendario Fausto Coppi. A questo grande campione dalle straordinarie doti fisiche va il merito di aver compreso per primo quanto fosse importante regolamentare attività, alimentazione e comportamento e fu solo un errore di altri a privarlo della vita a 40 anni.
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