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PER FROOME NON SARÀ UNA PASSEGGIATA...
di CicloZeman
E’ alle porte un’edizione del Tour de France, la 105esima della sua lunga storia, che si preannuncia incertissima per molte ragioni. E’ chiaro che i favori del pronostico sono tutti per Chris Froome (a lato nella foto), il britannico della Sky che va a caccia non solo della quinta vittoria ma di una serie di primati, dalla conquista del quarto Tour consecutivo, alla quarta corsa a tappe sempre consecutiva dopo Tour e Vuelta 2017 e l’ultimo Giro d’Italia, vinto in maniera rocambolesca con le imprese dello Zoncolan e sopratutto del Colle delle Finestre. Proprio dalla corsa rosa derivano però alcune delle incognite: sarà riuscito Froome a recuperare da una corsa partita malissimo, con cadute a ripetizione e una forma approssimativa e ricostruita più con il carattere che con le gambe?
Al contrario la condizione soprattutto psicologica è cresciuta molto da quando è stato archiviato il caso a suo carico per il salbutamolo della Vuelta 2017 che avrebbe potuto vanificare tutti i suoi risultati successivi e le partecipazioni alle corse più importanti. Con la testa finalmente libera, il campione britannico e anche i suoi dirigenti, lanciano nella mischia anche il colombiano Egan Bernal, da tutti preannunciato come il futuro re delle corse a tappe: ufficialmente il proposito è di fare esperienza, ma poi sarà la corsa a decidere i ruoli per questo Tour, e sopratutto per i prossimi.
Le ragioni che accrescono l’attesa per il Tour non si fermano qui: intanto c’è il disegno della corsa, estremamente affascinante dal 7 al 29 luglio con una prima settimana caratterizzata dalla cronometro a squadre di Cholet del terzo giorno che potrebbe già scavare solchi in classifica. Poi l’attesissima nona tappa, con arrivo a Roubaix e ben 15 settori di pavé da affrontare che già faranno deporre le armi a molti pretendenti; e ancora le ultime due settimane intrise di salite, prima le Alpi, poi il Massiccio Centrale e infine i Pirenei senza dimenticare la “follia” della 17esima tappa, appena 65 km per arrivare a Soulan con i favoriti che scatteranno dalla prima griglia senza poter contare sui gregari, infine i 31 km della cronometro del penultimo giorno che deciderà la classifica.
Poi ci sono gli avversari, tutti con il coltello fra i denti. Ci si prepara a un tifo sfrenato per Vincenzo Nibali (a lato nella foto), che parte con l’ambizione del podio e il sogno di un clamoroso bis a 4 anni di distanza dalla sua prima vittoria. La squadra è attrezzata per tenere botta in salita, un po’ meno a cronometro, lo Squalo ha dalla sua la fantasia che gli ha sempre permesso di stravolgere copioni già scritti, ma molto dipenderà dalle sue condizioni di forma, soprattutto nella prima parte del Tour.
La Francia punta con forza su Romain Bardet, protagonista sin dall’avvio di stagione e che sembra aver acquisito maggiore coscienza dei suoi mezzi. Da scoprire le gerarchie di squadre nella Movistar, con il colombiano Quintana che sembra tornato quello del 2016 ma dove anche gli spagnoli Alejandro Valverde e Mikel Landa reclamano spazio! Oppure come il Team Sunweb, che con la coppia di olandesi Tom Dumoulin, secondo all’ultimo Giro e Wilco Kelderman potrebbe anche far saltare il banco. Da scoprire la Mitchelton Scott dove Adam Yates vuole dimostrare di non essere da meno di suo fratello Sean protagonista al Giro, anzi con un po’ di resistenza in più.

Le quote dei bookmaker alla vigilia del Tour accreditano naturalmente Froome, che passa dai 2.40 di Unibet ai 3.25 di Snai, seguito dall’australiano Richie Porte, vincitore al Giro della Svizzera ma che finora non ha mai pienamente convinto nei grandi Giri, forbice da 3.75 a 4.75 per lui, terzo Quintana (5.00-7,50) e solo quarto Nibali (7.00-8.00). Al siciliano il compito di smentire i pronostici e magari far felici le tasche di qualche fortunato…
Credito foto: http://www.cyclingnews.com/
Credito foto homepage: sportstoursinternational.co.uk
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7