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KERSCHI, UNA VITTORIA DI BUON AUSPICIO
di Gabriele Gentili
La tappa finale degli Internazionali d’Italia a Chies d’Alpago regala un sorriso al Ct azzurro Celestino e a tutta la Mtb italiana, perché la vittoria di Gerhard Kerschbaumer (nella foto della homepage) potrà anche essere fine a se stessa alla luce dell’esito del circuito, ma per come è arrivata conferma che l’altoatesino, opaco per tutta la primavera come spesso gli succede a causa dell’allergia, è tornato brillante, il più in condizione della pattuglia azzurra e può fare molto bene agli Europei del mese prossimo a Glasgow, (i primi sfalsati dalle altre categorie e inseriti in una manifestazione plurisportiva). Rispetto alla tappa precedente, la qualità in campo a Chies d’Alpago era molto più alta e sin dall’avvio si è visto che vincere per un italiano sarebbe stato arduo, vista la presenza del francese Stephane Tempier (Bianchi Countervail) e del brasiliano Henrique Avancini (Cannondale), subito in fuga insieme a Kerschi e al compagno di colori di Tempier, Nadir Colledani. I due stranieri hanno impresso un ritmo infernale, forse eccessivo visto il gran caldo e infatti dopo un’ora Tempier ha iniziato a perdere contatto. Kerschbaumer preferiva non attendere l’ultimo giro e andava all’attacco prima del suono della campana transitando davanti a Colledani con Avancini molto indietro. L’ultimo giro era per l’altoatesino una passerella, ma anche la prestazione di Colledani, secondo a 1’14”, è degna d’attenzione, la più bella dal passaggio di categoria, un altro segnale positivo come anche la prova di carattere di Gioele Bertolini (Focus Selle Italia) (sotto nella foto) affaticato per il gran caldo ma saggio da badare soprattutto all’estone Martin Loo (Hawaii Express) suo rivale nella classifica generale, che andava a prendere nell’ultima tornata per superarlo e aggiudicarsi così gli Internazionali chiudendo quarto a 2’36” dietro Avancini (+2’21”). Una giornata nel complesso finalmente molto positiva per i colori azzurri.
La grande qualità dell’appuntamento bellunese si è vista anche dal campo partenti della prova femminile, una sorta di anticipo di Glasgow. La più attesa era sicuramente l’ucraina Yana Belomoina, una delle grandi del movimento reduce da un inizio di stagione decisamente deludente: in gara, a dispetto del caldo che non ama, la Belomoina ha subito mostrato di essere in grande progresso di condizione, stroncando sul nascere le velleità della britannica Evie Richards (a sx sotto nella foto), subito costretta a inseguire da lontano. Alle loro spalle si metteva in luce Chiara Teocchi (Bianchi Countervail) a suo agio sul difficile percorso veneto. Su di lei rinveniva però Marika Tovo (Rudy Project) (a dx sotto nella foto) ormai da considerare non più una sorpresa, ma una certezza della Mtb italiana. La Belomoina (al centro sotto nella foto) chiudeva con un minuto esatto sulla britannica e 2’08” sulla Tovo che così conquistava il successo assoluto agli Internazionali. Quarta la Teocchi a 3’07” mentre dopo la caduta da cavallo tornava in gara Eva Lechner (Clif Pro Team) alla vigilia del suo compleanno, decima a 8’54”.
Nella prova junior prima la francese Justine Tonso che ha inflitto un paio di minuti a Giada Specia confermatasi la migliore delle italiane e preoccupata soprattutto di difendere la posizione di leader del circuito. Fra i pari età maschile grande battaglia fra Simone Avondetto, Filippo Fontana e Zaccaria Toccoli, tutti in lotta per la conquista del circuito. Fontana ha provato la soluzione da lontano, Avondetto ha atteso un paio di giri per riagganciarlo per forzare in salita e andare a vincere gara e circuito. Dietro il portacolori della Silmax giungevano Toccoli (Focus Selle Italia) a 35” e Fontana (Gottardo Giochi Caneva) a 2’27” e questo era anche il podio del circuito, confermatosi un riferimento assoluto e irrinunciabile per l’evoluzione del cross country italiano.
Credito foto: vitesseonline_per_internazionalditalia
Credito foto homepage: vitesseonline_per_internazionalditalia
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