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UNA VUELTA ANCORA TUTTA DA DECIFRARE
di CicloZeman
La giornata di riposo di lunedì ha chiuso una prima parte della Vuelta di Spagna che, seppur lasciando aperta la porta a ogni soluzione, ha già detto molto. Come si prevedeva, l’assenza dei capitani del Team Sky ha lasciato sguarnita non solo l’armata dominatrice del Tour, ma l’intero gruppo che non ha più il suo riferimento. A differenza di quanto avviene in Francia, infatti, le fughe vanno in porto perché la squadra leader non ha le forze (e diciamo la verità, neanche la voglia…) di controllare la corsa. Ciò contribuisce allo spettacolo, anche se molti big hanno ancora evitato di affacciare il naso fuori.

La classifica è comandata da Simon Yates, il britannico della Mitchelton Scott che in occasione della tappa di Covatilla ha sorpassato Alejandro Valverde (sotto nella foto con la maglia verde) seppur di un solo secondo. Yates non sembra esplosivo come al Giro, il che potrebbe anche essere un vantaggio visto com’è finita la corsa rosa. Se saprà amministrarsi, potrebbe rimanere in lotta fino alla fine. Alle sue spalle sono come detto Valverde e il colombiano Quintana, staccato di 14”. Il che ripropone l’eterno dilemma in casa Movistar: puntare sull’intramontabile spagnolo (che, non dimentichiamolo, ha il radar orientato sui Mondiali di Innsbruck) o sullo scalatore sudamericano? Una scelta è necessaria e urgente, per non vanificare come al solito tante opportunità. Tanti altri però sembrano in grado d’inserirsi, da Miguel Angel Lopez (Astana) a Rigoberto Uran (Education First Drapac), dagli olandesi Steven Kruijswijk (Lotto Nl Jumbo) e Wilco Kelderman (Sunweb, seppur un po’ attardato) allo spagnolo Ion Izaguirre Inxaustri leader della Bahrain Merida dove Vincenzo Nibali prosegue nel suo compito di accumulare km in vista dei Mondiali.
E Aru? In questo momento è davvero difficile dare una valutazione del sardo dell’Uae Team Emirates. In classifica non è messo male, 11° a 1’08”, in corsa alterna cose buone ad altre meno, lascia però perplessi la sensazione che non abbia nelle sue gambe la forza per prendere l’iniziativa, per lo meno non ancora. E’ pur vero che mancano ancora due settimane alla fine della Vuelta e quella di Aru potrebbe essere una forma in via di crescita, quindi non resta che sperare. Per il resto il ciclismo italiano, al di là dell’encomiabile De Marchi sempre all’attacco, ha ottenuto una vittoria con Viviani mentre Trentin è ancora a secco. E’ vero che di occasioni in volata ce ne sono state poche, ma restiamo molto scettici sulla scelta di aver puntato sulla Vuelta in un calendario ricco di occasioni: la vittoria del campione tedesco Ackermann alla Brussels Classic, una delle più importanti classiche di fine stagione, è un’occasione persa dai due campioni azzurri.
Credito foto: bettiniphoto_per_vitesseonline_bianchi
Credito foto homepage: www.cyclingnews.com
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