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I TRE TARGET DI UN GRUPPO
di Stefano Conca
Se ci facciamo scoppiare il cuore durante la sgambata della domenica mattina, figuriamoci durante una vera competizione. Pedaliamo per questo, per migliorarci e per riuscire ad un certo punto a mettere la ruota davanti. E' così, e non c'è nulla di cui vergognarsi. Sta nell'ordine delle cose. Un minuto dopo l'invenzione della bicicletta, qualcuno provava ad andare più' veloce di un altro. Si chiama BICI DA CORSA e le geometrie, i componenti e le impostazioni ti "costringono" ad allungarti sul tubo orizzontale e ad assumere un assetto racing! Dopo di che è normale cominciare a spingere le pedivelle e andare sempre più veloci. Ciò nonostante siamo diversi. Ci sono cicloamatori che cominciano a gareggiare mentre riempiono la borraccia in cucina, ed altri che invece non vanno nemmeno se li spingi; ma andiamo per ordine:
 
L'incazzoso sempre 
Questo ciclotipo è sempre davanti e compete con qualunque cosa. Una corriera, un trattore, un motorino, un drone. Non ha bisogno che qualcuno lo provochi, lui è come una mitraglietta senza sicura, perennemente e costantemente innescato.
 
Io oggi sto dietro 
Quest'altro ciclotipo è il più pericoloso di tutti. All'inizio delle uscite ha già le arterie dilatate, la faccia rossa come una palla di fuoco e ripete di continuo che è stanco e che questa volta rimarrà per tutto il tempo comodamente "coperto" a conversare con gli amici. Poi alla seconda rotonda, al minimo accenno di strappo, parte come una fionda e si porta alla testa del gruppo a duellare con l'incazzoso, le corriere, i trattori e i droni, per tutta la durata del giro.
 
Io faccio scarico! 
Il cicloamatore di questa "griglia" normalmente sta al suo posto. L'obiettivo è quello di sciogliere i muscoli per aver "menato" in precedenza o per preservarsi in vista della gara del giorno dopo. Qualunque sia il motivo, resiste stoicamente alle provocazioni del gruppo e continua per la sua strada, ben sapendo che tanto prima o poi li prenderà tutti.
 
Tutti gli altri sono come zattere nell'oceano in balia delle maree. Non influenzano ne il ritmo, ne la direzione. Stanno lí, per il solo piacere di starci, senza velleità alcuna, seguono serenamente il flusso.
Credito foto:pixabay.com/it/users/maxmann-665103/
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