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È LA SETTIMANA DEI MONDIALI
di Gabriele Gentili
E’ la settimana clou della stagione di mountain bike, i Mondiali di Lenzerheide saranno chiamati a dare una definitiva struttura alle gerarchie internazionali. La Svizzera ha già ospitato la rassegna iridata e la mente non può che andare all’edizione 1997 a Chateau d’Oex, la più fortunata per i colori italiani, culminata con la sensazionale domenica dei trionfi di Paola Pezzo e Hubert Pallhuber, conditi dalle medaglie di Nadia De Negri e Luca Bramati. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti, la Svizzera è diventata la nazione guida del movimento XC annichilendo tutte le scuole rivali mentre l’Italia pur restando sempre a un buon livello non ha più raggiunto quegli apici.

E’ chiaro che si spera che l’aria elvetica dia nuova spinta a una nazionale italiana che arriva a Lenzerheide con molte ambizioni: mai come questa volta la squadra azzurra ha avuto una carta importante da giocare come Gerhard Kerschbaumer, reduce da un’estate stratosferica, nella quale ha realizzato le speranze riposte su di lui in epoca giovanile, quando conquistava titoli internazionali a ripetizione fra junior e under 23. Una vittoria e due secondi posti nelle ultime tre tappe di Coppa del Mondo ne fanno uno dei grandi favoriti per la prova di sabato, inferiore nei pronostici solo al campionissimo Nino Schurter (nella foto della homepage), che sui sentieri di casa vuole allungare la sua infinita serie di successi iridati conservando la maglia arcobaleno. Schurter però non fa mistero di temere molto proprio l’azzurro, anche se di pretendenti al podio ce ne sono tanti altri, dai neozelandesi Cooper e Gaze all’olandese Van Der Poel (nella foto della homepage), che tra ciclocross e strada ha imparato bene come si fa a vincere nelle gare titolate. Attenzione anche al manipolo francese, dove gli anziani Marotte e Tempier ben si fondo ai giovani Koretzky e Sarrou per un poker molto ambizioso. Poi c’è la Svizzera che non è solo Schurter, con Fluckiger reduce dalla vittoria in Coppa a La Bresse e Forster vincitore del titolo europeo davanti a quel Luca Braidot che parte forse defilato, ma che non ci stupiremmo di vedere impegnato per le posizioni che contano fino alla fine della contesa.
Le speranze azzurre non si arrestano alla prova elite maschile: fra le altre categorie, saranno da seguire con attenzione la gara Under 23 femminile, dove Marika Tovo, al primo anno di categoria, può legittimamente aspirare a un posto sul podio anche se la svizzera Sina Frei e in subordine la britannica Evie Richards hanno dimostrato di avere una marcia in più. La straordinaria forma di Simone Avondetto in queste settimane può consentirgli di recitare un ruolo da protagonista fra gli junior, mentre nella gara elite femminile la presenza della sola Eva Lechner dimostra quanto sia urgente trovare validi ricambi all’altoatesina, che obiettivamente non può andar oltre nelle aspirazioni a un posto nella Top 10. Gara femminile che ha nella Padrona di casa Jolanda Neff una netta favorita, non si vede chi possa arginare il suo attuale strapotere, anche se la svizzera ha spesso sofferto le gare secche, dove tutto si gioca in un paio d’ore.

Si comincia mercoledì con la staffetta che all’Italia ha spesso portato fortuna e che nella nuova formula con due donne in gara allunga un po’ i valori in campo. L’Italia vuole iniziare alla grande, potendosi permettere anche il lusso di rinunciare a Kerschi per preservarlo per il grande appuntamento di sabato. 
Credito foto: lenzerheide2018.ch
Credito foto homepage: www.redbull.com
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