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VAN AERT,TRIS DELLA CONSACRAZIONE
di Gabriele Gentili
Il Mondiale di ciclocross è una corsa strana, che spesso sovverte le gerarchie che la stagione aveva stabilito. Lo sa bene Sven Nys, il più grande specialista della storia che a fine carriera si è trovato con un numero di maglie iridate inferiore ad altri specialisti proprio perché le sue annate dominate in lungo e in largo non trovavano la consacrazione finale. Mathieu Van Der Poel non è sfuggito alla regola: dopo aver vinto 26 delle 32 gare disputate in stagione, dopo aver conquistato titolo europeo, nazionale, Coppa del Mondo ed essere vicino alla vittoria nelle altre due challenge internazionali, puntava al titolo iridato per chiudere i conti, correndo oltretutto in casa nella “sua” Valkenburg, ma nella prova decisiva la pressione per una vittoria fin troppo annunciata si è fatta sentire e le gambe non hanno risposto come al solito, finendo nella trappola abilmente predisposta dai belgi, che hanno portato Wout Van Aert (nella foto della homepage) al suo terzo titolo mondiale consecutivo, qualcosa di incredibile considerando che ha soli 23 anni.

In decine di migliaia si sono riversati a Valkenburg per assistere alla grande sfida, a dispetto del freddo e di un biglietto d’ingresso per l’atto conclusivo piuttosto caro. Il percorso era difficilissimo, con mille insidie, ostico anche per chi corre in Mtb, se a questo si aggiunge l’abbondante fango che ha contraddistinto il fine settimana il quadro è completo. L’olandese ha provato subito a rendere la gara dura, ma non è riuscito a fare la differenza come suo solito perché non solo Van Aert teneva il ritmo come altre volte in stagione, ma anche altri belgi e questo ha fatto crescere il nervosismo in Van Der Poel, incapace così di rispondere quando il leader belga ha allungato. Van der Poel ha visto sfuggire il rivale e poco dopo anche Michael Vanthourenhout ha iniziato a guadagnare terreno, mentre Toon Aerts era sempre più vicino.

Perdere anche il podio in casa sua sarebbe stata un’onta difficile da digerire: il tulipano nel finale ha ritrovato lo smalto perduto, staccando Aerts e provando a ricucire lo strappo, ma ormai era tardi e si è dovuto accontentare di un bronzo amarissimo, mentre davanti Van Aert andava a conquistare il tris della consacrazione. Per gli olandesi è stata l’ultima amarezza di una due giorni nella quale l’inno nazionale non si è mai sentito, con l’armata arancione che ha registrato notevoli perdite di fronte a un Belgio scatenato, vincitore alla fine di ben tre titoli con gli altri due andati alla Gran Bretagna. E’ chiaro che le aspettative erano ben altre.

Analizzando quanto è complessivamente successo, tre sono gli spunti che emergono. Il primo riguarda il dominio della belga Sanne Cant, confermatasi regina della prova femminile venendo a capo di una gara resa difficilissima dal fango e dalla condotta spregiudicata di alcune rivali, a cominciare dalla lussemburghese Majerus che ha provato a far saltare il banco andando in fuga nelle battute iniziali. A seguirla era la nostra Eva Lechner, ma proprio l’eccessivo fango ha spento presto le velleità dell’azzurra costretta a “remare” in un contesto non ideale. La vittoria della Cant, la seconda consecutiva al Mondiale, non è stata scontata, l’americana Kathy Compton ha mantenuto l’incertezza sull’esito finale fino all’arrivo, mentre l’olandese Brand superando un’esausta Majerus ha dato all’Olanda un bronzo che poco aggiunge a una spedizione molto più ambiziosa. Il secondo dato è la seconda vittoria della Richards fra le Under 23 (sotto nella foto), conferma delle doti della britannica sulla quale la federazione anglosassone ha molto investito in prospettiva olimpica, essendo tra le migliori ad alternare ciclocross e mountain bike, questo potrebbe essere l’anno della sua consacrazione anche fra le ruote grasse. Terzo dato è l’esito della prova junior, vinta dal britannico Tulett davanti al ceko Kopecky e all’olandese Camp: fra i primi 6 mancano totalmente i belgi e questo è un segnale positivo per un movimento che deve assolutamente uscire dal duopolio Belgio-Olanda. Ma la sensazione è che ci sarà ancora molto da attendere.
 
I NUOVI CAMPIONI DEL MONDO:
 
Uomini
Elite: Wout Van Aert (BEL)
Under 23: Eli Iserbyt (BEL)
Junior: Ben Tulett (GBR)

Donne
Elite: Sanne Cant (BEL)
Under 23: Evie Richards (GBR)
Credito foto: www.shimano.com/en - http://www.uci.ch/
Credito foto homepage: Balint_Hamvas_per_sram.com
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7