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BERTOLINI, DALLA SPAGNA CON FURORE
di Gabriele Gentili
Non era stato un caso. A una settimana dal successo nel Verona Mtb International, Gioele Bertolini (sul podio nella foto della homepage)) si è ripetuto, ma questa volta è andato all’estero, a Chelva per la prima tappa dell’Open de Espana affrontando in trasferta alcuni dei protagonisti dell’apertura della Coppa del Mondo che sabato alzerà il sipario a Stellenbosch in Sud Africa. Bertolini e gli altri troveranno caldo, in Spagna invece pioggia e fango a temperature basse hanno reso la gara molto simile a quella di Verona e Bertolini si è esaltato, attaccando nel finale per vincere con 8” sul polacco Bartlomiej Wawak e 31” sullo spagnolo della Trek Sergio Mantecon. Nei primi 10 anche Marco Aurelio Fontana (Bianchi Countervail) a 1’44”, seguito dal compagno di team Nadir Colledani a 1’54” e da Andrea Tiberi, coequipier di Bertolini alla Focus Selle Italia a 2’21” dal più giovane compagno di colori. Al suo ritorno da Huelva e prima di prendere il volo per il lontano Sud Africa, Bertolini si è reso disponibile per un breve ritratto di questo straordinario inizio di stagione figlio anche di una consapevolezza nata con la vittoria nell’Europeo Mtb dello scorso anno: “Ci ero andato spesso vicino ai grandi successi sia in Mtb che nel ciclocross, ma era mancato sempre qualcosa, un pizzico di fortuna, un po’ più di convinzione… Sicuramente a Darfo mi sono preso la mia rivincita e vincere in Italia l'Europeo è stato fantastico!”.
 
• Tu, Nadir e altri italiani alternate la Mtb al ciclocross, una scelta che in altre nazioni guida è stata messa da parte: il ciclocross che cosa ti dà e che cosa ti toglie in funzione della mountain bike?
"Gioele Bertolini tutto inverno senza gare non ci sa stare e solo così riesco a restare concentrato e lavorare bene. E’ giusto selezionare le corse, non si può correre sempre però se si pianifica bene la stagione ai momenti che contano ci si arriva in forma!"
 
• La concorrenza maggiore secondo te, nel senso di livello qualitativo più alto, dove la trovi fra le due specialità?
"Difficile da dire perché quando lotti per entrare nei primi 10 entrambe sono dure. Propenderei per la Mtb perché ci sono più partecipanti".
 
• Dovendoti definire come biker, quali sono le caratteristiche che ti identificano e quali sono i percorsi, intesi come località, dove ti trovi meglio e peggio?
"Io sono un biker che predilige percorsi nervosi con salite corte e dure (da scattista) e discese tecniche. Non mi piacciono i percorsi con lunghi rettilinei e con salite magari lunghe e discese facili".
 
• Da te e Nadir (Colledani, ndr) ci si attende molto, ma il passaggio di categoria è sempre considerato molto delicato: sei anche tu dell’avviso che fra gli Elite sia necessario un periodo di ambientamento per emergere e che cosa ti manca per sentirti pronto a competere con Schurter & C.?
"Sicuramente il livello è molto più alto, sono convinto però che in qualche gara sapremo regalare spettacolo, magari non lotteremo per la vittoria ma ci sapremo divertire e far divertire. Intanto mi pare che abbiamo iniziato col piede giusto…"
Sopra la campionessa del mondo Neff vincitrice in Spagna nella prova femminile.
Credito foto: vitesseonline.it
Credito foto homepage: Organizzatori_Internacionales_Chelva
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