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TEMPO DI TIRARE LE SOMME
di Gabriele Gentili
La stagione delle Granfondo di Mtb è giunta a conclusione: novembre offre ancora alcuni scampoli, come la GF del Po e del Morbasco dell’11 a Gerre de’Caprioli (CR) e la GF Valle del Belice a Poggioreale (TP) il 18, posticipi dovuti alle difficili condizioni meteorologiche di questo pazzo autunno, ma i verdetti complessivamente sono arrivati in un anno che da febbraio a ottobre ha offerto un numero incredibile di eventi, ben superiore ai 200, anche se non sono mancate le cancellazioni e le sparizioni di eventi importanti, vuoi per il clima, vuoi per la endemica crisi economica e di reperimento degli sponsor, vuoi soprattutto per le difficoltà dettate soprattutto dalla collaborazione sempre più scarsa degli enti locali e da iter burocratici scoraggianti.

La stagione 2018 al maschile ha avuto un protagonista assoluto nel “russo d’Italia” Alexey Medvedev. Tornato alle gare dopo un periodo di forzato stop grazie all’interesse di Ciro Taddei e del suo team toscano, Medvedev ha vissuto la sua annata più bella, tornando a collezionare successi con la perla del titolo europeo vinto di forza a Spilimbergo (PN). La cosa che colpisce di più nell’evoluzione del russo, autore di ben 12 centri in terra italiana, è che rispetto a prima della squalifica ha un campionario strategico più ampio, non sempre parte a tutta staccando gli avversari nella prima parte per poi tenere, ma si sta abituando a valutare le gare in base al percorso e agli avversari, piazzando spesso il suo spunto in seconda battuta.

Sono ben quattro gli italiani che, nella graduatoria dei plurivincitori, comandano con 7 successi a testa, ma i loro profili sono ben diversi. Partiamo da Jacopo Billi (in azione sotto nella foto), da considerare una vera e propria rivelazione, capace di tenere alto il vessillo della Cicli Olympia finora quasi esclusivamente appannaggio del “re delle Granfondo” Marzio Deho (che da parte sua ha fatto ancora sentire il suo graffio ben 3 volte). La curiosità riguardante Billi è che le sue 7 vittorie sono arrivate in 7 regioni diverse, dal Nord all’estremo Sud, in un bellissimo Giro d’Italia delle ruote grasse. Sette successi anche per Francesco Failli, altro esponente della Cicli Taddei che tra uomini e donne è il team che ha collezionato più soddisfazioni nel corso del 2018: l’accoppiata con l’altro Francesco, intramontabile Casagrande (3 successi per lui) continua a essere un caposaldo del granfondismo italiano, chissà se proprio l’assenza del più anziano compagno di colori non stia diventando per lui un freno nelle occasioni azzurre. A completare il poker due corridori del Sud, l’abruzzese Marco Ciccanti e il campano Luigi Ferritto, i migliori esponenti del granfondismo di marca prettamente regionale anche se quest’ultimo viaggia attraverso varie regioni, essendo ormai abbonato ai successi nel Trofeo dei Parchi Naturali, la principale challenge del Meridione.
In campo femminile c’era da attendersi un nuovo dominio di Maria Cristina Nisi (nella foto della homepage), anche se la sua stagione è proceduta un po’ a sbalzi per via di qualche acciacco fisico che ne ha frenato anche la sua crescita in ambito internazionale. La toscana della Bike Innovation Focus Rosti ha comunque portato a casa ben 12 successi, raccolti in 6 regioni tutte nel Nord, dalla Val d’Aosta al Trentino fino alla sua Toscana e considerando le sue difficoltà soprattutto nella prima parte di stagione, il bottino avrebbe potuto essere ben più pingue. Clamorosamente però a precederla nella graduatoria delle plurivincitrici è Patrizia Tropiano, biker della Basilicata che ha letteralmente dominato il panorama lucano-pugliese andando a vincere anche in Campania. Certamente la concorrenza che le due atlete hanno incontrato sul loro cammino è ben diversa, nel Sud ci sono ancora prove dove la componente femminile è sparuta se non del tutto assente, ma ottenere 13 successi è comunque un risultato non da poco.

Il terzo gradino dell’ideale podio è condiviso da due primedonne del granfondismo nazionale: ormai Katazina Sosna, pur lituana di nascita e passaporto, è da anni stata “adottata” dal movimento italiano e nella sua collezione di 8 vittorie ci sono classiche di assoluto livello come la Riva Bike Marathon, evento centrale del Festival di Riva del Garda e la South Garda Bike di Medole (MN) fino alla siua vittoria escursione siciliana per l’Etna Marathon. Otto successi anche per Mara Fumagalli, che finalmente si è messa alle spalle la sfortunata vicenda legata allo stop per un caso di doping del quale è stata solo vittima. Il titolo italiano è la perla del suo 2018, nel quale è entrata a pieno diritto fra le grandi del granfondismo mondiale come dimostrato anche alla rassegna iridata di Auronzo.
Credito foto: www.olympiacicli.it
Credito foto homepage: www.facebook.com/nisistylemtb
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