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PORTUGAL MTB: GARA DI TEAM ITALIANI
di Gabriele Gentili
In attesa della ripresa della Coppa del Mondo, l’attività internazionale della Mtb si è concentrata ancora sulle corse a tappe, che stanno vivendo una stagione di grande evoluzione e nelle quali si sono confrontati ancora una volta gli specialisti del cross country con quelli delle Marathon. La gara principale, anche in ottica italiana, era il Portugal Mtb, che con le sue 5 tappe è una delle prove più lunghe del panorama europeo. Gara a coppie come nella tradizione di alcune delle principali stage race, Cape Epic in testa, ha avuto una forte connotazione italiana in quanto alcuni dei principali team nostrani hanno scelto di limare la propria preparazione al caldo del territorio lusitano. Il bilancio finale pur essendo buono non è forse all’altezza delle aspettative, soprattutto se guardiamo ai corridori con passaporto italiano, finiti ai piedi del podio, ma quel che è certo è che le squadre provenienti dal Bel Paese hanno fatto il bello e il cattivo tempo. La vittoria alla fine ha premiato gli specialisti della Dmt Marconi, il portoghese Tiago Ferreira (a sx sotto nella foto) e l’olandese Hans Becking, consolatisi per un Europeo andato male con una rinfrancante vittoria friutto di una sapiente gestione della corsa, pur senza grandi acuti. Alla fine i due europei hanno preceduto di 7’05” la coppia colombiana della Giant Liv Polimedical, con Diego Alfonso Arias Cuervo e Leonardo Paez che con la vittoria nella terza frazione, quella più dura, speravano di poter mandare in crisi i rivali. Terzo posto per l’altro portacolori della Dmt Marconi, il portoghese José Dias accoppiato allo specialista belga Joris Massaer, a 33’34”, che di fatto hanno escluso dal podio i due Trek Selle San Marco Michele Casagrande e Fabian Rabensteiner, ai quali resta la soddisfazione del successo nella quarta tappa, quella di cross country più adatta alle loro caratteristiche. 42’02” il loro distacco, mentre l’altra coppia della Trek Selle San Marco formata da Damiano Ferraro e Andrea Righettini ha chiuso quinta a 50’16”. Le emozioni vissute in campo maschile non ci sono di fatto state fra le donne, dove la superiorità della norvegese Hildegunn Gjertrud Hovdenak e della tedesca Naime Madlen Diesner è stata schiacciante, con 38’17” sulle estoni Maarsi Meier e Greete Steinburg.
Un pezzo d’Italia, anche molto importante, era impegnato a Oslo (NOR) nel Rye Bike Festival, prova a tappe di tre giorni che per l’Italia continua a dimostrarsi poco felice. Lo scorso anno la gara aveva respinto le ambizioni dei fratelli Braidot, questa volta è stato Marco Aurelio Fontana (Bianchi Countervail) a chiudere senza particolari acuti, con un nono posto a 4’31” dalla vetta che conferma il momento difficile del bronzo olimpico 2012, che sembra cominciare ad accusare il peso della lunga carriera. La vittoria è andata al 19enne padrone di casa Tobias Halland Johannessen, atleta sul quale il movimento norvegese punta molto in ottica futura, che ha chiuso con 24” sul danese Sebastian Carstensen Fini e 51” sul connazionale Petter Fagenhaug, vincitore lo scorso anno. In gara anche Francesco Bonetto (Elios Sr) 16° a 9’16”. Di livello tecnico decisamente inferiore la gara femminile, vinta dall’olandese Sophie Von Berswordt.
Credito foto: https://www.facebook.com/racingteamdmt/
Credito foto homepage: www.portugalmtb.com
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