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RIFIORISCE L'AZZURRO FRA LE DONNE
di CicloZeman
Archiviato il periodo delle classiche dominato dall’Olanda, il World Tour femminile apre le porte a un lungo periodo estivo – iniziato anzitempo – dedicato alle prove a tappe e i rapporti di forza si è subito visto che sono un po’ cambiati. E’ vero che le stelle arancioni plurivincitrici nelle prove di un giorno sono ora in fase di ricarica delle batterie, ma è anche vero che la prima delle prove previste, il Tour of Chongqing nella lontana Cina ha rimescolato le Carte e soprattutto ha restituito il sorriso al movimento italiano, uscito un po’ abbacchiato dalla Campagna del Nord.

In Cina la vittoria finale al termine delle tre tappe è andata alla tedesca Charlotte Becker (Hitec Products-Birk Sport) che ha sfruttato al meglio il successo nella seconda frazione conclusa con uno sprint a 5, dove l’azzurra Dalia Muccioli (Valcar Pbm) aveva chiuso quarta. Non è un caso se il podio finale ricalca quello della stessa frazione, con la Becker prima l’australiana Shannon Malseed (Team Tibco-Silicon Valley Bank) a 5” e la russa Anastasiia Iakovenko (BTC City Lubiana) terza a 8”. Quarta la Muccioli a 13”.

Le note liete in casa italiana non si fermano però ai risultati di quest’ultima. Protagonista assoluta della trasferta in Cina è stata l’intramontabile Giorgia Bronzini (Cylance Pro Cycling) (sotto nella foto) che a 35 anni non ha perso lo smalto che le ha consentito di conquistare l’iride. In Cina la Bronzini ha messo in mostra lo sprint dei giorni migliori, dominando la prima tappa e chiudendo terza nella frazione conclusiva vinta da una sua coetanea, l’olandese pluricampionessa del mondo su pista Kirsten Wild. Alla Bronzini, sesta nella classifica finale, è andata la vittoria nella classifica a punti e una decisa iniezione di fiducia in vista degli impegni dell’estate, con una candidatura pesante per la maglia azzurra per gli Europei di Glasgow.
Un’altra protagonista della corsa asiatica è stata Silvia Persico, compagna di colori della Muccioli, che chiudendo 11esima a 1’21” ha conquistato il primo posto nella classifica delle migliori giovani, un fattore che si sta ripetendo nelle prove del World Tour a dimostrazione della bontà del serbatoio giovanile azzurro. E a proposito di giovani è giusto ricordare l’ennesimo capolavoro di Letizia Paternoster (Astana), considerata unanimemente uno dei migliori prospetti italiani non solo nel ciclismo ma di tutto lo sport nazionale, che a 19 anni si è presa il lusso di conquistare il GP della Liberazione a Roma con una volata imperiosa davanti a Maria Giulia Confalonieri (Valcar PBM). Intanto torna a farsi vedere Elisa Longo Borghini (Wiggle Highs) la numero 1 italiana apparsa molto appannata e anche sfortunata nella primavera delle classiche, che ha chiuso nona nel Tour of Yorkshire, due giorni a tappe vinta dall’americana Megan Guarnier (Boels Dolmans) finalmente vincente dopo una serie di podi che l’avevano lasciata con l’amaro in bocca. Per il bronzo olimpico azzurro (e anche per Erica Magnaldi, buona quinta) speriamo sia solo l’inizio.
Credito foto: http://www.cyclingnews.com/

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