Email not displaying correctly? View it in your browser
RITORNA ALLA NEWSLETTER
GIRO D'ITALIA, PRESTO PER DARE SENTENZE!
di CicloZeman
Il Giro d’Italia ha messo da parte il suo lungo prologo in terra d’Israele, tre tappe che hanno già dato indicazioni importanti sulla via di una corsa che deve comunque svilupparsi nell’arco di tre intere settimane, dove alla fine i rapporti di forza sono sempre diversi da quelli dell’inizio. Molti hanno indicato nella vittoria nel cronoprologo di Tom Dumoulin già un’ipoteca sulla riconferma in rosa e questo sembra un azzardo, anche se certamente l’olandese ha dato una grande dimostrazione di potenza sul passo, superiore a quella di tutti gli avversari Froome compreso. Il fatto è che dell’olandese si sapeva già la forza nelle frazioni contro il tempo, ma è la capacità di gestione della squadra nelle frazioni di montagna la grande incognita. Il campione del Team Sunweb comunque una prima risposta l’ha avuta: la scelta di effettuare una primavera di pura preparazione, senza mai affacciare la testa davanti nelle corse affrontate sta pagando.

La trasferta israeliana ha promosso Dumoulin ma anche altri aspiranti quantomeno alla Top 10. Pensiamo all’australiano Rohan Dennis (a sx nella foto della homepage), uscito in grande spolvero dal Giro di Romandia e che si è appropriato ben volentieri della maglia rosa (col beneplacito di Dumoulin): non sarà certo candidato al podio, ma una sapiente gestione potrebbe anche mantenerlo in una zona importante. Tra gli attesi protagonisti molto bene è andato Thibaut Pinot, il francese che sembra sempre più maturo per una grande prestazione: 33” di distacco dall’olandese non sono tantissimi, ma è il fatto che sia andato meglio degli altri avversari a rincuorarlo. Bene anche Domenico Pozzovivo, che migliora invecchiando anche a cronometro: la Bahrain Merida in assenza di Nibali lo ha incoronato capitano e se riuscirà a piazzare qualche stoccata delle sue in salita potrebbe anche dire la sua in ottica rosa. Attenzione poi a Simon Yates (sotto nella foto), il britannico in decisa crescita e che nella cronometro di Gerusalemme ha limitato i danni e potrebbe anche essere la sorpresa della prima metà del Giro, presentandosi all’appuntamento con le Alpi all’avanguardia.
Dopo tre tappe è impossibile parlare di bocciature, ma quel che è certo è che Chris Froome non ha convinto. La cronometro è il suo pane, ma a Gerusalemme ha vissuto una vera giornataccia, iniziata con la caduta dolorosa nella ricognizione e proseguita con una prestazione non all’altezza del suo curriculum. Il distacco lo costringerà ad attaccare e questo potrebbe mettere a nudo la sua vera condizione fisica, in una corsa che per lui ha mille incognite. Non ha convinto del tutto neanche Fabio Aru, ma il sardo aveva anticipato di essere ancora alla ricerca di quella brillantezza che dovrebbe arrivare col passare delle tappe. Le salite saranno anche per lui un banco di prova senza appello.

Protagonista assoluto della partenza è stato anche Elia Viviani (a dx nella foto della homepage): leader della Quick Step Floors, la squadra dominatrice della primavera delle classiche e che al Giro vuole fare incetta di tappe non avendo uomini da classifica, l’olimpionico su pista ha subito messo in carniere due successi. Merito suo certamente, ma va onestamente detto che il panorama degli sprinter al via del Giro è decisamente modesto, per questo sarebbe auspicabile qualche acuto anche da parte di altri italiani come Jacub Mareczko, andato vicino alla vittoria nella seconda tappa. L’occasione è davvero propizia per vincere e fare un altro passo nella scala della maturazione ai massimi livelli.
Credito foto: http://www.cyclingnews.com/

Credito foto homepage: http://www.cyclingnews.com/

Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7