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APPROFONDIMENTI
di Giovanni Camorani
RITMO-CADENZA COSA CAMBIA NEGLI ANNI
Vai agile,
vai meno "duro"... questa frase la ripetono spesso i tecnici delle categorie giovanili. Ma via, via che l'atleta cresce è sempre valido questo concetto? È sempre conveniente "andare agili" ovvero far mulinare i pedali? Quanto incide lo sforzo nella cadenza da doversi tenere? Vediamo allora il risultato di un nostro studio su 8 atleti tester di varie età!
 
Di norma è sempre meglio pedalare casomai più "agili che duri" comunque diciamo che ci sono dei confini ben precisi in cui non è conveniente sforare. Diciamo anche che è lo sforzo che determina il ritmo da tenersi, infatti, se l'impegno è moderato si possono anche accompagnare i pedali a bassa cadenza, poi, come vediamo sotto, più lo sforzo si fa intenso più la cadenza dovrebbe aumentare.
PRENDIAMO AD ESEMPIO UN ATLETA CON 300 WATT ALLA SOGLIA ANAEROBICA
 SFORZO MEDIO 240 WATT 
Con questo sforzo di solito è conveniente non scendere sotto le 50 RPM in salita e non sotto le 65 in piano.
 SFORZO SOGLIA 300 WATT 
Con questo sforzo la cadenza ottimale per produrre 300 watt sarà attorno a 90 RPM in piano e 75 in salita.
 SFORZO IMPORTANTE 270 watt 
Con questo sforzo il ritmo ottimale è di non scendere sotto le 65 RPM in salita e non sotto le 80 in piano.
 SFORZO MASSIMO 
A questa intensità di sforzo la cadenza diventa soggettiva e soprattutto in base al tipo di percorso.
AUTO TEST CON IL POTENZIOMETRO PER DETERMINARE LA CADENZA IDEALE
Facciamo sempre l'esempio su un atleta con 300 watt alla soglia. Per sapere a che ritmo risulta utile e conveniente pedalare quando lo sforzo è attorno alla soglia occorre seguire il seguente iter.

AUTO - TEST SU PERCORSO PIANEGGIANTE ED IN SALITA
2 minuti 300 watt con cadenza fra 80 - 90 RPM in piano e 65 - 75 in salita.
Fra le 2 prove almeno 5 minuti di recupero.
2 minuti 300 watt con cadenza fra 90 - 100 RPM in piano e 75 - 85 in salita.
Fra le 2 prove almeno 5 minuti di recupero.
 
Rilevare la frequenza cardiaca media e la percezione dello sforzo (attento ascolto delle sensazioni). La cadenza ottimale risulterà quella che ha prodotto gli stessi watt con la media dei battiti cardiaci più bassa e le migliori sensazioni.

Le prove con i nostri Tester hanno mostrato evidenti differenze, infatti, abbiamo registrato insospettabili disparità di valori. Le conclusioni sono che ogni atleta ha un proprio personalizzato equilibrio, ovvero il suo "colpo di pedale atto respiratorio" ideale per cui se viene applicato questo sincronismo (specialmente laddove termina la zona aerobica ed inizia quella anaerobica) c'è la possibilità di sostenere lo stesso sforzo (300 watt appunto) con minor dispendio fisico e minor potere volitivo. Quindi invitiamo gli atleti in possesso di potenziometro ad eseguire l'auto test ed eventualmente a comunicarci il risultato per poter stilare una casistica ancor più ampia. Inviare a info@camorani.com
LA CADENZA NEGLI ANNI CHE PASSANO ...
Dopo i 30 anni si registra già un lieve calo della frequenza di pedalata, che diventa via, via maggiore specialmente dopo il quinto/sesto decennio. Quindi occorre allenare sia la svelta ripetizione del gesto (agilizzazione) ma nel contempo anche la forza altrimenti già dal sesto decennio sarà evidente una marcata diminuzione che penalizzerà la prestazione specialmente in salita.
Credito homepage: http://www.tech-cycling.it/
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7