Ormai non ci sono più confini per Marta Bastianelli (sul podio nella foto della homepage). Se tornassimo indietro di un anno, nessuno scommetterebbe un centesimo sulla sua vittoria al Giro delle Fiandre, ritenendo la classica belga troppo distante dalle caratteristiche di velocista della campionessa europea, in chiara difficoltà quando la strada si rizza sotto le ruote. Questo fino a un anno fa, alla Bastianelli che conoscevamo, ma quella di quest’anno è una campionessa a 360°, capace di dare scacco matto anche alle olandesi che ormai la vedono come un autentico spauracchio, in questo momento l’unica capace di mettere in discussione la schiacciante superiorità arancione nel ciclismo femminile.
La gara belga l’ha vista partire addirittura con i favori del pronostico, viste le sue ultime prestazioni. La laziale ha corso con grande attenzione scegliendo nell’olandese Annemiek Van Vleuten il riferimento giusto, conoscendo le sue grandi doti di scalatrice e di fondista e quando la portacolori della Mitchelton Scott ha allungato sull’ultimo degli strappi, solamente la Bastianelli e la danese Cecilie Uttrup Ludwig (Bigla Pro Cycling) sono riuscite a tenere la sua ruota. Le tre hanno lavorato di comune accordo per impedire il ricongiungimento del gruppo, era chiaro a quel punto che la volata era tutta per la laziale. La Van Vleuten ha provato a sorprenderla partendo da lontano, ma la Bastianelli l’ha facilmente saltata andando a conquistare la sua seconda prova del World Tour 2019 dopo la Ronde Van Drenthe in Olanda. Una citazione a parte la merita Sofia Bertizzolo, classe 1997 (all'arrivo sotto nella foto), giunta prima delle inseguitrici conquistando così il primo posto nella categoria Youth, ma questa per lei sta diventando una piacevole costante, sia nelle classiche in linea che nelle brevi prove a tappe a dimostrazione che dietro campionesse come la Bastianelli e la Longo Borghini (ultima vincitrice del Fiandre 4 anni fa) c’è già una nuova generazione di campionesse che sta maturando.
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